venerdì 22 gennaio 2010

FUORI PROGRAMMA 29 - Senigallia: indifferenza bucata

In attesa dei nuovi porti funzionanti, centri storici bomboniera, grandi opere lussuose come alberghi a cinque stelle e lungomari ricostruiti con tanti bei residences, c’è qualcosa nell’aria della quotidianità che non convince. Istituzioni, associazioni e cittadini inebriati da grandi progetti e campagne elettorali che vagano per la città come moribondi. Senza accorgersi neppure dove mettono i piedi.


Chi si procura una siringa per iniettarsi una dose non ha alcun interesse della propria vita, figuriamoci di quella altrui. E dopo aver compiuto l’atto non possiamo aspettarci di certo che, in preda alle pesanti distorsioni psico-fisiche, si preoccupi pure di smaltire gli strumenti usati con cura evitando di coinvolgere in una contaminazione un innocente.
Giovedì quattordici gennaio duemiladieci è una giornata come tante. La fretta, gli impegni, il lavoro non permettono nemmeno una sosta. Si parcheggia l’auto nell’area libera adiacente al Matt-Bar poi ci si dirige verso il centro storico. Qualche passo verso Via Perilli e dopo il ponte sul Misa casualmente sale alla memoria una vecchia commissione da dover compiere in Viale Leopardi. Si continua allora diritto verso la stazione. Finché sul marciapiede compare da lontano uno strano oggetto nero. Nel avvicinarsi camminando si scopre a mano a mano che si tratta di un giubbetto maschile di pelle abbandonato in terra in maniera assai confusa ed improvvisata. Poi l’amara scoperta a colpo d’occhio. Fra una piega e l’altra dell’indumento spunta una siringa infetta dai contenuti rossastri precisamente infilzata sul capo. La scena è piuttosto agghiacciante e rappresenta nella sua freddezza tutto il disagio del gesto. Le posizioni degli oggetti abbandonati, il luogo, le circostanze sembrano proprio riprodurre esattamente nell’immaginazione umana tutti i frammenti dell’accaduto pur non avendolo assistito. Per mancanza di una fotocamera a portata di mano non la si può immortalare. Il punto esatto è il tratto di marciapiede di Viale Bonopera attiguo alla Statale e al parcheggio, in prossimità della staccionata ferroviaria dove sovrastano i bagni della stazione e tabelloni pubblicitari.
Si prosegue allora nella camminata per la dura routine della giornata, turbati da un profondo senso di disgusto e amarezza. Si spera di scorgere un agente di pubblica sicurezza sulle strade per poter segnalare il fatto, ma ahimè, non ne capita a vista d’occhio nessuno. Si ipotizza pure di chiamare qualche comando per poter portare a conoscenza il triste ritrovamento. Poi però a causa della fretta e degli appuntamenti non ci si riesce. Allora s’invita il titolare di un negozio ad avvisare qualcuno.
L’indomani, venerdì quindici, transitando di passaggio in zona ritorna alla mente il caso e si decide di andare a verificare. Sorpresa! Il giaccone non c’è più, né sul marciapiede, né nelle immediate vicinanze. Segno che qualcuno lo ha notato ed ha provveduto alla sua rimozione, insieme, si spera, ad altri oggetti. E invece con un pò d’attenzione e profonda delusione si scorge ancora una siringa infetta sullo stesso luogo, sullo spigolo tra marciapiede e balaustra ferroviaria. Il senso di sdegno rimane e stavolta nonostante le corse per gli impegni non si può fare a meno di avvertire con una telefonata una delle forze di polizia presenti in città. Il centralinista risponde molto cordialmente e ringrazia per l’informazione. Tutto quasi risolto allora. La segnalazione è stata inoltrata ad un servizio di pubblica sicurezza cittadino che dovrà a sua volta contattare qualche altro settore competente al caso.
Per curiosità allora e sempre di passaggio tentiamo un sopralluogo domenica diciassette addirittura intorno alle ore ventitre, così capita. La rabbia sopraggiunge all’improvviso quando, sotto la pallida luce del lampione vicino, ci riappare di nuovo dopo almeno tre giorni la siringa sempre abbandonata al solito posto.
Martedì diciannove poco prima di far pubblicare questo articolo l’oggetto simbolo dell’indifferenza e della vergogna è ancora lì. A quasi una settimana dal primo avvistamento.
Ciò non può non innescare allora una serie di pensieri e dovute considerazioni.
Una città di circa quarantacinquemila abitanti residenti, ricca di attività, associazioni, istituzioni ufficiali che si dimostra indifferente di fronte ad un caso di disagio e di pericolo. Quella stessa città che si prepara estasiata ad accogliere le grandi opere in cantiere per il suo futuro prossimo, ma che perde sempre più di frequente l’attenzione pure ai metri quadrati sotto casa. Forse è proprio la fretta della vita moderna a provocare questa distrazione. Avvistatore compreso.
Ma l’atmosfera urbana quotidiana appare tutt’altro che rosea e rasserenante. E i sensi civici ed istituzionali sono piuttosto in difficoltà.
Tra lo sperare di non rimanere infilzati passeggiando, bisogna più che mai augurarsi che nemmeno il buon senso, i diritti e i doveri siano oramai “bucati”.



sabato 2 gennaio 2010

FUORI PROGRAMMA 28 - Marina di Montemarciano: regalo di Natale

Passate le festività natalizie tra solite euforie forzate, sprechi e blocchi delle attività è presto tempo di bilanci. Come sono andate queste giornate nel comprensorio e nella provincia?? Ma soprattutto quali sono i regali che le nostre città hanno trovato sotto l’albero??



Un’altro Natale e ciclo di feste è appena passato. Bella l’atmosfera di Pesaro tra luci, festoni ed eventi. Bella quella di Fano e Marotta. Bella quella di Senigallia, Falconara Marittima, Ancona. Belle quelle di molte altre località e paeselli degli entroterra. Per tutte Babbo Natale è arrivato puntualmente ed ha regalato una ventata di serenità, allegria e spensieratezza…
Per una sola invece pare si sia dimenticato persino di farvi visita. Anzi, al posto suo e addirittura in largo anticipo è passata la Befana con tanta cattiveria. Ragion per cui, invece dei doni sottoforma di spettacoli, abbellimenti, colori e suoni sono stati lasciati veri e propri danni.
I cittadini di Marina di Montemarciano già alla vigilia delle festività hanno potuto scorgere nuove transenne e nuovi divieti sul loro lungomare.
Nuove mareggiate, nuovi disastri.
Dopo esattamente una lunga pausa di un anno la natura non ha potuto attendere ulteriormente le esigenze della politica. E così, un’altra sciagura seppur limitata si è abbattuta sulla travagliata costa montemarcianese. Un’altra pagina nera è stata scritta sul trentennale romanzo horror della spiaggia di Marina.
L’ultimo atto era stato pubblicato appena pochi giorni prima proprio sul sito web istituzionale del Comune: “Gara mediante procedura aperta per l’esecuzione dell’intervento di difesa costiera a nord della foce del Fosso Rubiano nel Comune di Montemarciano – Informazioni sullo stato di attuazione – In data 3 dicembre 2009 alle ore 10:20 si sono concluse le operazioni della seconda seduta di gara. Sono risultate ammesse alla procedura n. 23 offerte. La soglia di anomalia è risultata pari al 35,425%. La commissione ha ritenuto di dover sottoporre a verifica contemporanea le prime cinque migliori offerte. Ha inoltre disposto la sospensione della gara e la riconvocazione della stessa per il giorno 14 gennaio 2010, alle ore 09:30, presso la Sede Municipale” (3 dicembre 2009). E poco prima ancora era stato effettuato il primo tentativo di gara: “In data 13 novembre 2009 alle ore 16:50 si sono concluse le operazioni di gara relativamente all’esame delle buste contenenti la documentazione amministrativa (sono pervenuti n.26 plichi contenenti l’offerta). La commissione ha ritenuto di dover sottoporre alla acquisizione di elementi di valutazione che consentano l’ammissione ovvero l’esclusione di alcune ditte. Ha inoltre disposto la sospensione della gara e la riconvocazione della stessa per il giorno 3 dicembre 2009, alle ore 9:00, presso la sede municipale” (13 novembre 2009).
Ma a questi annunci ufficiali ed altamente istituzionali è preceduta una lunga sfilza di comunicati e dichiarazioni durante l’anno: “Dopo una lunga e complessa trafila burocratica, che ha coinvolto vari Enti ed Istituzioni, a cominciare dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, fino alla Regione Marche (nei suoi vari settori e servizi), la Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici, l’ARPAM, la Capitaneria di Porto….), il Comune di Montemarciano, quale soggetto attuatore, è stato finalmente messo nella condizione di poter procedere alla pubblicazione del bando relativo alla gara di appalto dei lavori di difesa della costa a nord della foce del Torrente Rubiano. (…) Il problema della salvaguarda della spiaggia continua intanto ad essere oggetto di ininterrotti e proficui contatti tra l’Amministrazione comunale e la Giunta Regionale - con particolare riferimento all’Assessore Carrabs ed all’Ing. Marzialetti - specie in merito al tratto di arenile antistante la zona abitata ed anche in questo senso stanno prendendo corpo fondate possibilità di concreti interventi e dei relativi finanziamenti”. (Comune Montemarciano - 16 Ottobre 2009) – “Erosione: i cittadini possono stare tranquilli. L’Amministrazione comunale di Montemarciano, con riferimento al ben noto fenomeno dell’erosione costiera, desidera tranquillizzare i cittadini, assicurando loro di non essersi affatto dimenticata di tale annoso problema che, anzi, occupa sempre una delle posizioni di vertice delle proprie attenzioni e ciò a prescindere dalla esclusiva competenza della Regione su questo specifico aspetto”. (Comune Montemarciano - 11 Settembre 2009) – “Esperite tutte le formalità burocratiche, comprese quelle attinenti l’impatto ambientale, per adempiere alle quali alcuni funzionari regionali che, ben comprendendo l’importanza dell’argomento sono addirittura rientrati dalle ferie, il progetto è ora in fase di appalto”. (Comune Montemarciano - 11 Settembre 2009) – “Montemarciano: in stallo i lavori in spiaggia, ecco il perché: lo scorso 5 maggio, convocata dal Responsabile del Settore LL.PP. del Comune, si è tenuta una conferenza dei servizi, alla quale sono intervenuti i rappresentanti dei vari Enti interessati al problema, dalla Regione Marche alla Capitaneria di Porto e, ovviamente, allo steso Comune di Montemarciano. (…) Tra le soluzioni rientra anche lo spostamento ed il riposizionamento in maniera emersa, più vicino alla costa, delle attuali scogliere soffolte – che non svolgono più la loro funzione per effetto dell’insabbiamento - ed il relativo prolungamento sia in direzione nord che in direzione sud. Proprio questo aspetto è stato uno dei motivi che hanno indotto il Consigliere Comunale Vito Macchia a presentare un nuovo esposto alle varie Autorità, volto ad ottenere formali garanzie che l’intervento di cui sopra non aggravi o non determini ulteriori problemi erosivi nelle zone non protette dalle scogliere. L’altro motivo è quello relativo ai lavori di ripascimento della ghiaia nella zona delle cosiddette scogliere a pettine, con richiamo al progetto ARSTEL-Corale e con utilizzazione in tale senso dell’intero finanziamento di € 1.700.000,00. Per l’Amministrazione questa soluzione prospettata dal Cons. Macchia avrebbe ancora un volta il significato del voler gettare i soldi in mare (poichè la ghiaia immessa verrebbe asportata dalla prima mareggiata…), senza risultati protettivi concreti. Nel corso della riunione suddetta è anche stata valutata l’opportunità che ai lavori della Conferenza fosse anche invitato un Rappresentante della Soprintendenza ai beni ambientali ed architettonici. Il giorno 13 maggio si è quindi tenuto un incontro tecnico presso la Regione, per valutare la situazione e si è convenuto di indire una ulteriore Conferenza, con l’auspicio che essa ponga fine alle perplessità funzionali dell’opera che dovrà essere realizzata. Questo dal punto di vista tecnico. Dal punto di vista politico, l’Amministrazione comunale di Montemarciano non può non sottolineare l’azione dilatoria portata avanti dalla minoranza consiliare e, più segnatamente, dal Consigliere Macchia. Fino a che punto le ragioni delle continue opposizioni siano reali o pretestuose non è dato sapere, perché sul problema dell’erosione costiera ci sono due scuole di pensiero, come emerso anche nel corso della riunione del Consiglio Comunale aperto che si è tenuto qualche tempo fa a Marina di Montemarciano. Una di tali scuole fa però riferimento alle previsioni del vigente Piano Regionale di Protezione della Costa, con soluzioni immediatamente operative, mentre l’altra ne presuppone la revisione, allungando a dismisura ogni possibile intervento. Intanto chi ci va di mezzo sono gli operatori ed i cittadini, con particolare riguardo a quelli di Montemarciano che da decenni reclamano giustamente la restituzione della loro spiaggia”. (Comune Montemarciano – 16 Maggio 2009) - “Sono stati stanziati i fondi: un milione e settecentomila Euro. Tra pochi giorni partiranno i lavori” (Gerardo Cingolani, sindaco uscente – Aprile 2009).
Di certo si sa che neppure un sassolino è stato collocato o movimentato sulla spiaggia negli ultimi dodici mesi dagli addetti ai lavori, ed il mare non ha potuto attendere che la politica locale tra rimbalzi di responsabilità, disinteresse, scuse e giustificazioni, tempi legali, potesse prendersi cura della difesa del litorale. Così, tra la tristezza di un territorio già povero di suo, tra edifici abbandonati e terre incolte, anche il classico disastro costiero invernale è arrivato puntuale. E stavolta addirittura per le feste.
Se non ci fosse il Comitato Carnevalesco ad organizzare presepi e scenografie a tema sfruttando i classici luoghi dimenticati del paese e senza scopo di lucro, i casebrugiatesi, assuefatti all’appiattimento generale e alla rassegnazione quotidiana, non si accorgerebbero neppure che passa il Natale…
A questo punto pare evidente che le istituzioni preposte alla salvaguardia della costa si siano dimenticate della comunità montemarcianese e del suo lungomare. Oppure s’inizia ad avanzare pure l’ipotesi che in qualche modo lo fanno di proposito. Troppe e strane le coincidenze, le perdite di memoria, la disattenzione, di fronte alla popolazione di una località di quasi undicimila abitanti, un intero comune, cinque chilometri di spiaggia…
Casualmente si parla di quella stessa istituzione il cui rinnovo del suo governo avverrà tra appena due mesi.
Probabilmente da un’attenta serie di calcoli matematici, chi si accinge a ricandidarsi nonostante la presidenza ancora in atto ha già sancito che i voti dei casebrugiatesi non sono poi così indispensabili per riottenere il potere.

Fonti:

-stampa locale
-conferenze stampa























venerdì 1 gennaio 2010

“Cambiare il rapporto fra cittadini e regole”

Incontro con Gherardo Colombo. Intervista di Una Vacanza Dimenticabile.

Serata a tema quella di mercoledì 25 novembre all’interno del teatro Vittorio Alfieri di Montemarciano, dove l’ex-magistrato Gherardo Colombo ha incontrato i cittadini in un pubblico appuntamento. Si è parlato del rapporto delle persone con la giustizia, con la legalità, con i propri diritti e doveri. Una discussione tanto aperta quanto quasi informale a giudicare dal fatto che lo stesso Colombo, forse abituato a parlare ai ragazzi delle scuole, è sceso in platea col microfono boicottando il tavolo dei relatori. Un gesto sicuramente apprezzato dagli intervenuti che hanno partecipato attivamente al dibattito inserendosi con proprie considerazioni nel discorso e porgendo domande all’ex-giudice. “Senza il rispetto delle regole non potremmo vivere in società. Ma senza una discussione pubblica sulle ragioni delle regole, la vita in società non saprebbe proiettarsi verso il futuro, né riuscirebbe a immaginare forme migliori di convivenza. La giustizia poi non può funzionare se il rapporto tra i cittadini e le regole è malato, sofferto, segnato dall’incomunicabilità. La giustizia non può funzionare se i cittadini non comprendono il perché delle regole”, questa sostanzialmente la sintesi di un pensiero più ampio che ha cercato di divulgare ai presenti. Una pura lezione di diritto impartita da un sicuro esperto in materia. Colombo ha partecipato infatti come titolare o collaboratore alle più grandi inchieste di giustizia italiane degli ultimi trent’anni. Dalla scoperta della Loggia P2 al caso Ambrosoli, da Mani Pulite ai processi Imi-Sir, Lodo Mondatori, Sme. Dall’ottantanove al novantadue è stato nominato consulente per la Commissione parlamentare di inchiesta sul terrorismo nazionale e nel novantatre anche consulente per la Commissione parlamentare di inchiesta sulla mafia. Dall’ottantanove in organico presso la Procura della Repubblica di Milano come pubblico ministero. Nel duemilacinque nominato consigliere presso la Corte di Cassazione. Ha lasciato definitivamente l’attività di magistrato nel duemilasette dopo trentatre anni di servizio. Attualmente si dedica alla scrittura di libri e attraversa l’Italia per diffondere le sue teorie sul recupero dell’osservanza delle regole partendo dal semplice senso civico.