Anche quest’anno non sono mancate discussioni da ogni parte, specialmente per quanto riguarda il settore del turismo. Ma quello che sorprende di più è che sono sempre nella maggior parte fuori luogo e sembrano fatte “ad hoc” per evitare i temi importanti, la sostanza dei problemi reali della città.
L’estate ha lasciato bruscamente Senigallia sia dal punto di vista meteorologico, sia per le polemiche che non mancano mai. A cinque mesi dalla tragica vicenda della ragazza padovana assassinata mentre era in vacanza in Spagna, nonostante il tempo passato rimane la voglia di fare alcune considerazioni. In seguito a questo sinistro evento ne sono state dette di tutti i colori screditando non poco e non solamente la Polizia spagnola che peraltro ha assicurato alla giustizia il colpevole rapidamente, ma polemizzando soprattutto su di un paese e le sue località turistiche, sulle loro attrazioni e strutture ricettive, facendole passare per viziose, criminose, luoghi da sballo, perdizione, tra musica infernale, sesso sfrenato (per qualcuno è considerato ancora una piaga da estirpare…) alcool e stupefacenti a fiumi (manco li regalassero).
La mia impressione è quella che il nostro popolo costituito da mammoni impauriti abbia per l’ennesima volta strumentalizzato una vicenda, tant’è vero che qualcuno a livello di stampa nazionale ha addirittura avanzato espressioni di questo genere: “sono località infernali”, “vai in vacanza e non sai se torni”, “non andate in quelle città”, il ché già lascerebbe intendere anche a che livello sia giunta la nostra informazione. Ora, fra questo popolo vivono anche i senigalliesi e di sicuro non saranno mancate prese di posizione anche dalla città verso quel tragico avvenimento con commenti poco benevoli verso quelle località.
Non voglio parlare della storia di Federica, che conosciamo e ci ha comunque rovinato un poco l’estate nel profondo dell’animo di tutti noi.
Traggo però da questo doloroso avvenimento una considerazione da cui poi poter aprire un dibattito: perché i giovani italiani e stranieri scelgono per esempio Lloret de Mar e non Senigallia…
Basta davvero poco per capire perchè, come sono bastate pochissime e-mail inviate a poche decine di locali, hotels, uffici informazioni per poter arrivare ad immediate conclusioni.
Vediamo dunque nel dettaglio qual è la situazione, ma facciamo soprattutto delle precisazioni preliminari. Per ragioni di tempo nel caso delle strutture alberghiere mi sono limitato solamente a comparare le offerte degli hotel a quattro stelle, che comunque sono più che sufficienti a dimostrare quel che si sospettava. Le foto che si allegano qui (poche per motivi di spazio ma visionabili in grandi quantità nei riferimenti sotto) non sono nulla in confronto a quello che si può ammirare direttamente. Gli occhi sarebbero assolutamente inebriati, estasiati da tanta bellezza, organizzazione ed efficienza perfettamente unite fra loro. La bocca nostrana invece rimarrebbe aperta senza neppure fare un movimento sia perché stanca delle chiacchiere che anche quest’anno l’hanno messa alla prova a casa nostra per menate assurde tipo le ronde, sia perché abituata ai rimorsi non troverebbe di che pronunciare…
Durante la scorsa estate allora ho chiesto senza intermediari quale fosse la situazione tariffaria italiana e spagnola tanto per incominciare a capire dove sono queste differenze e se ci sono prima di tutto.
Ho scoperto che con i prezzi dei tre stelle nostrani (non menzionati) si alloggia tranquillamente nella maggior parte dei quattro stelle spagnoli con servizi e qualità imparagonabili (basta dare un’occhiata alle foto qui sotto). Con le tariffe invece dei servizi accessori quali spiaggia e divertimenti non solo è evidente il risparmio, il che probabilmente dilazionato in una settimana consentirebbe per esempio di avere una disponibilità economica da spendere per qualcosa in più, ma l’offerta stessa si presenta addirittura ben più attrattiva.
E che dire dei locali…Non esiste giovane che si rispetti che non si senta catturato da tali luoghi tutt’altro che malsani…La verità è che i ragazzi si sentono lì a proprio agio perché si trovano circondati dai loro coetanei di tutta Europa e di ogni estrazione sociale abbattendo le barriere che invece ahimè, si sono elevate nelle nostre città.
A Senigallia oramai per essere degno di una minima considerazione devi far parte fissa della congrega del popolo della notte o parcheggiare sulla pista ciclabile nel primissimo Lungomare Alighieri con una auto di valore superiore ai quarantamila Euro…Allora naturalmente ecco che anche l’equazione spendere meno e divertirsi di più sentendosi a proprio agio diventa cosa non da poco…
Ma se ciò non fosse sufficiente è possibile dimostrare qualcos’altro ancora. In questa partita la Spagna può mettere un ulteriore “carico” prima del “briscolone” finale. Come? Durante l’intervista telefonica con grande sorpresa una impiegata di uno degli uffici turistici di Lloret, di sua spontanea volontà, m’assicura che tutte le spiagge sono libere, anche quelle date in concessione ai stabilimenti privati, pertanto non v’è alcuna proibizione all’accesso da nessuna parte e ci si può sdraiare anche sulla sabbia all’interno dei balneari senza affittare nulla né cacciare un soldo…Altro che spiagge nostrane monopolizzate all’85%...I bagnini lì lo permettono e non si storce muso!! Addirittura vari servizi sono gratuiti ed offerti (impianti per attività sportive, docce, varie infrastrutture). Non mancano mai neppure le strutture per l’accesso dei disabili.
Chiedo stupefatto conferma all’Assessore al Turismo e me lo ripete per iscritto.
Non basta ancora?? (nel caso ci fosse qualche ottuso che stenta tuttavia a farsene una ragione…) Allora ecco la bomba. Giusto un paio di mesi fa ho ricevuto una visita di parenti di passaggio al rientro dalle vacanze in Grecia. M’hanno assicurato che vi sono una miriade di stabilimenti balneari in concessione con accessori assolutamente gratuiti (sdraio, ombrelloni…) ed usufruibili per tutto il giorno. Si pagano solo eventuali consumazioni alimentari non obbligatorie nei chioschetti annessi.
La differenza dunque non si ferma solamente sui prezzi, va oltre, anche nell’accoglienza stessa e nella sua qualità.
In Spagna come da ogni parte del mondo organizzato esiste l’equazione sole-mare-vacanza-divertimento e hotels-bar-locali-spiaggia attrezzata.
Nella nostra città ancora, dopo anni e polemiche senza limite le attività ricettive connesse al turismo lavorano autonomamente senza alcun tipo di correlazione, di simbiosi, tanto che in alcuni casi sono addirittura in aperto conflitto con cause civili e denunce (esempio alberghi vs. discobar). Allora mi chiedo (domanda che mi turba da anni): come fanno all’estero a convivere le discoteche sotto gli alberghi senza problemi???
Altro tasto dolente nostrano è la scarsità dell’offerta, della professionalità, dei servizi e della serietà stessa. Il personale è fatto nella maggior parte dei casi di individui occasionali presi all’ultimo momento, senza competenze o con limitata capacità al pubblico. Troppo spesso capita poi di sentire persone che non hanno ricevuto lo stipendio o hanno dovuto bussare alle porte decine di volte per prenderlo. Non mancano pensionati, immigrati senza esperienza, ragazzini e lavoro nero. Il tutto solo per risparmiare il più possibile. Per mia esperienza personale, solo per dirne una (la meno grave), in sei anni di mansioni impiegatizie e amministrative alle dipendenze di due dei maggiori alberghi cittadini non ho ricevuto nemmeno una cravatta in dotazione all’abito professionale che naturalmente mi portavo io da casa…
L’innovazione non esiste a Senigallia. Non esistono studi, né prove, né esperimenti sul miglioramento o la modifica dell’offerta di ricezione turistica. Non esiste nemmeno una grande cura degli spazi sia pubblici sia privati da far usufruire a coloro i quali intendono passare il proprio tempo nelle aree attigue alla nostra costa. Gli alberghi vengono rinnovati a bocconcini con spese minime e con cadenza ventennale. Le strade, i marciapiedi, i vialetti, gli spazi verdi, ...sembrano chiamare l’attenzione della manutenzione solo dopo migliaia di lamentele fatte da anni ed in ogni modo non soddisfano mai pienamente le aspettative di chi vorrebbe vivere la città in maniera veramente coinvolgente.
Sentendo qualcuno più vecchio di me dire che Senigallia negli anni ’50-’60 era molto più bella, mi fece incuriosire e m’obbligò a cercare alcune immagini dell’epoca. Quando ebbi la fortuna di ammirare dunque alcune cartoline storiche rimasi assolutamente meravigliato dello stato in cui riversava il Piazzale della Libertà negli anni passati. Aiuole fiorite, geometricamente perfette e curate al centimetro tanto che avrebbero invogliato chiunque a stenderci l’asciugamano per passarci la giornata invece di farlo in spiaggia. Illuminazione notturna sobria ed essenziale.
Ma allora dov’è finita quella passione, quel gusto di un tempo???
Che cosa sarà mai successo..?? E’ forse per questo che ogni anno ci sono fiumi di lacrime da parte degli operatori???
Già, gli operatori…La tanto agognata IVA, croce dei commercianti ed imprenditori (ma soprattutto dei consumatori) non è mai stata così amica come con gli albergatori, la cui categoria è forse l’unica in Italia a godere dell’aliquota al 10% sul fatturato. Se non bastasse ciò in questi ultimi anni vi è stata poi una infornata quasi continua di sgravi fiscali a beneficio delle ristrutturazioni per le strutture ricettive. Ma non finisce qui. Visto che il turismo è da sempre considerato un motore trainante per il nostro paese sono stati previsti anche buoni a fondo perduto, del tipo: vuoi rifare i bagni nuovi nelle camere? Non c’è problema, tanto pagheranno regioni, province, Stato o Comunità Europea…Tant’è vero che un folta schiera di liberi professionisti e consulenti si offre tutt’ora pure con volantini pubblicitari per aiutare gli imprenditori meno scaltri a sistemare la documentazione per ottenere i fondi con una certa sicurezza…E questi sono i risultati attuali sotto gli occhi di tutti. Intanto una giovane coppia che vuole sposarsi e fondare la propria famiglia fra quattro mura, ma ha risorse solo per prendere un garage, se aspetta i bandi di concorso per i buoni-casa rischia di arrivare alle nozze d’argento dormendo ancora dentro una macchina (o dentro il garage se hanno comprato almeno quello) e prova con più probabilità a vincere il SuperEnalotto viste le condizioni e le restrizioni che erano presenti nell’ultimo che è uscito. Ma il turismo nel frattempo è vivo e salvo. O quasi.
Il ricambio generazionale c’è stato di sicuro a Senigallia. Se prima c’erano giovani, coppie, anziani e meno giovani, oggi ci si presenta uno scenario a dir poco esemplare: maree di ultrasettantenni e ottantenni, in troppi casi neppure autosufficienti che deambulano come possono in mancanza di strutture adeguate a loro e con l’aiuto di badanti. Pena per chi lavora negli alberghi che spesso non sa come gestire anche situazioni abbastanza delicate.
E alle nove di sera, tutti a letto.
Ricordo esempi di suocere con problemi sanitari e fisiologici abbandonate nell’hotel dove lavoravo con una badante locale a ore mentre figli, nipoti e generi se la spassavano in Sardegna. Ricordo due sorelle romane molto carine di 21 e 23 anni che nell’estate del 2004 ebbero la brillante idea di fare dieci giorni di vacanza a Senigallia. Arrivarono con tutto l’entusiasmo di due ragazze di quell’età. Vista l’aria in albergo e gli svaghi offerti da quei quattro baretti trasformati in discoteche d’occasione, dopo tre giorni, inventarono una scusa, rifecero la valigia e addio. Mai più riviste negli anni successivi.
L’ultima volta che sono capitato in Spagna è stata nel Gennaio 2006. Una notte fermo a Barcellona per cambiare un aereo. Arrivo di sera, più o meno alle sette. Lo stupore è già grande nel vedere un centro cittadino che esplode di giovani, abituato da una nazione (la nostra) oramai povera di tutto fatta eccezione per il lato culturale e culinario. Con un po’ di titubanza m’avvio a piedi verso il vecchio quartiere Las Ramblas, perché lì avevo prenotato una camera per una notte a trenta Euro, ma alquanto sospettoso perché sulla prenotazione c’era un avviso “ATTENZIONE: il quartiere è solito a fenomeni di prostituzione ed accattonaggio, ma la Polizia è regolarmente presente e sorvegliante e non esistono rischi particolari”. Dopo aver preso la camera ho voglia di uscire, di fare due passi, bere una birra, trovandomi anche solo. Mi imbatto in personaggi di ogni genere, accattoni, senzatetto, ubriaconi, loschi fra i vicoli, prostitute a decine di ogni colore e razza. La cosa più strabiliante è che la città convive con questa realtà che non invade né il cittadino, né il turista e pertanto non esiste alcun particolare pericolo…altro che ronde o “pacchetti sicurezza”…
E poi come faccio a dimenticare la mia ultima vera vacanza in Spagna sul finire dell’estate del 1998…
In quell’anno la pensione completa giornaliera in camera doppia a persona nel Melià (la più rinomata catena alberghiera spagnola) Costa del Sol di Torremolinos quattro stelle era di settantamila Lire italiane (non ricordo il valore in Pesetas). Buffet incredibili senza limitazioni. Sui tavoli della prima colazione c’erano persino pomodori affettati e fagioli. Salumi e formaggi di prima mattina in abbondanza. Pane di ogni tipo. Vassoi di vivande internazionali all’infinito continuamente rimpiazzati durante i tre pasti. Guarda caso in sala c’era una clientela proveniente da tutta Europa e fuori. Dirimpetto la strada di lungomare e la spiaggia (in foto). Dalla battigia al marciapiede c’erano oltre 60mt. di sabbia usufruibili tra stabilimenti balneari più vicini verso la riva e spiaggia assolutamente libera nella parte più indietro che costeggiava la strada. Praticamente nessun turista che non fosse proprio uno squattrinato non poteva non venir attratto dalla spiaggia privata che comunque era tutt’altro che obbligata. Stabilimenti con tutti i confort e le cortesie: ombrellone esotico in pagliuzze, lettino in resina bianca asciugamano mare grande (di cortesia, da restituire per non fare figuracce) compreso ed incellophanato fresco da lavanderia…tutto alla vergognosa cifra di cinquemila Lire per tutto il giorno, che dopo solo tre giorni di mare dovendo partire per altra località mi sentii tanto in debito con la Spagna, abituato all’Italia, che lasciai come mancia il corrispettivo di una giornata di mare al bagnino, il quale mi ringraziò con uno sguardo del tipo: questo, o è uno importante, o c’ha un sacco di quattrini…valla a capire la gratitudine!!
Contemporaneamente a Senigallia probabilmente con quella cifra affittavano una sedia pieghevole nelle ultime file. Oggi l’Euro ha ritoccato i prezzi pure lì, mai però come in Italia.
Ma mentre fuori dei confini comunali e nazionali la vita funziona così, a Senigallia c’è qualcuno che da un annetto circa ha avuto anche la bella idea di eliminare le altre quattro lingue straniere nel sito istituzionale ed ufficiale della città con il quale era stato tradotto e si presentava a disposizione del mondo. Io per esempio conoscendo via internet decine di persone in tutto il pianeta fino all’avvento di questa modifica ne divulgavo l’indirizzo per presentare le nostre località con tanto di descrizioni in lingua propria. Ora non è più possibile, chi non capisce l’italiano o l’inglese si accontenti di un paio di foto striminzite…O probabilmente hanno fatto una considerazione più logica ed immediata: siccome tanto a vacanzare in città dall’estero non ci vengono più, eliminiamo quattro lingue.
L’importante è fare solo bilanci, che poi si rivelano più che altro parole senza senso. A Giugno in seguito alle piogge torrenziali riversate nei primi giorni già si era dato per scontato che la stagione fosse andata perduta e nell’immediato inizio di Agosto non sono mancate le primissime conclusioni sulla rendita di questa estate 2008, senza nemmeno aspettare la passata del quindici oppure la Fiera. Poi sono successivamente anche arrivate le patinate prospettive relative al rilancio del turismo di lusso con nuovi porti e alberghi a cinque stelle.
In sostanza, la morale della favola è, che se noi abbiamo qualche cittadino o pubblico personaggio che si senta di sfarfallonare ancora sulle attrazioni e servizi accattivanti che la città può offrire nella sua unicità, le motivazioni sono tanto semplici quanto immediate: o non ha mai messo fuori un piede dal nostro territorio, o ci sta prendendo per il culo…
L’estate ha lasciato bruscamente Senigallia sia dal punto di vista meteorologico, sia per le polemiche che non mancano mai. A cinque mesi dalla tragica vicenda della ragazza padovana assassinata mentre era in vacanza in Spagna, nonostante il tempo passato rimane la voglia di fare alcune considerazioni. In seguito a questo sinistro evento ne sono state dette di tutti i colori screditando non poco e non solamente la Polizia spagnola che peraltro ha assicurato alla giustizia il colpevole rapidamente, ma polemizzando soprattutto su di un paese e le sue località turistiche, sulle loro attrazioni e strutture ricettive, facendole passare per viziose, criminose, luoghi da sballo, perdizione, tra musica infernale, sesso sfrenato (per qualcuno è considerato ancora una piaga da estirpare…) alcool e stupefacenti a fiumi (manco li regalassero).
La mia impressione è quella che il nostro popolo costituito da mammoni impauriti abbia per l’ennesima volta strumentalizzato una vicenda, tant’è vero che qualcuno a livello di stampa nazionale ha addirittura avanzato espressioni di questo genere: “sono località infernali”, “vai in vacanza e non sai se torni”, “non andate in quelle città”, il ché già lascerebbe intendere anche a che livello sia giunta la nostra informazione. Ora, fra questo popolo vivono anche i senigalliesi e di sicuro non saranno mancate prese di posizione anche dalla città verso quel tragico avvenimento con commenti poco benevoli verso quelle località.
Non voglio parlare della storia di Federica, che conosciamo e ci ha comunque rovinato un poco l’estate nel profondo dell’animo di tutti noi.
Traggo però da questo doloroso avvenimento una considerazione da cui poi poter aprire un dibattito: perché i giovani italiani e stranieri scelgono per esempio Lloret de Mar e non Senigallia…
Basta davvero poco per capire perchè, come sono bastate pochissime e-mail inviate a poche decine di locali, hotels, uffici informazioni per poter arrivare ad immediate conclusioni.
Vediamo dunque nel dettaglio qual è la situazione, ma facciamo soprattutto delle precisazioni preliminari. Per ragioni di tempo nel caso delle strutture alberghiere mi sono limitato solamente a comparare le offerte degli hotel a quattro stelle, che comunque sono più che sufficienti a dimostrare quel che si sospettava. Le foto che si allegano qui (poche per motivi di spazio ma visionabili in grandi quantità nei riferimenti sotto) non sono nulla in confronto a quello che si può ammirare direttamente. Gli occhi sarebbero assolutamente inebriati, estasiati da tanta bellezza, organizzazione ed efficienza perfettamente unite fra loro. La bocca nostrana invece rimarrebbe aperta senza neppure fare un movimento sia perché stanca delle chiacchiere che anche quest’anno l’hanno messa alla prova a casa nostra per menate assurde tipo le ronde, sia perché abituata ai rimorsi non troverebbe di che pronunciare…
Durante la scorsa estate allora ho chiesto senza intermediari quale fosse la situazione tariffaria italiana e spagnola tanto per incominciare a capire dove sono queste differenze e se ci sono prima di tutto.
Ho scoperto che con i prezzi dei tre stelle nostrani (non menzionati) si alloggia tranquillamente nella maggior parte dei quattro stelle spagnoli con servizi e qualità imparagonabili (basta dare un’occhiata alle foto qui sotto). Con le tariffe invece dei servizi accessori quali spiaggia e divertimenti non solo è evidente il risparmio, il che probabilmente dilazionato in una settimana consentirebbe per esempio di avere una disponibilità economica da spendere per qualcosa in più, ma l’offerta stessa si presenta addirittura ben più attrattiva.
E che dire dei locali…Non esiste giovane che si rispetti che non si senta catturato da tali luoghi tutt’altro che malsani…La verità è che i ragazzi si sentono lì a proprio agio perché si trovano circondati dai loro coetanei di tutta Europa e di ogni estrazione sociale abbattendo le barriere che invece ahimè, si sono elevate nelle nostre città.
A Senigallia oramai per essere degno di una minima considerazione devi far parte fissa della congrega del popolo della notte o parcheggiare sulla pista ciclabile nel primissimo Lungomare Alighieri con una auto di valore superiore ai quarantamila Euro…Allora naturalmente ecco che anche l’equazione spendere meno e divertirsi di più sentendosi a proprio agio diventa cosa non da poco…
Ma se ciò non fosse sufficiente è possibile dimostrare qualcos’altro ancora. In questa partita la Spagna può mettere un ulteriore “carico” prima del “briscolone” finale. Come? Durante l’intervista telefonica con grande sorpresa una impiegata di uno degli uffici turistici di Lloret, di sua spontanea volontà, m’assicura che tutte le spiagge sono libere, anche quelle date in concessione ai stabilimenti privati, pertanto non v’è alcuna proibizione all’accesso da nessuna parte e ci si può sdraiare anche sulla sabbia all’interno dei balneari senza affittare nulla né cacciare un soldo…Altro che spiagge nostrane monopolizzate all’85%...I bagnini lì lo permettono e non si storce muso!! Addirittura vari servizi sono gratuiti ed offerti (impianti per attività sportive, docce, varie infrastrutture). Non mancano mai neppure le strutture per l’accesso dei disabili.
Chiedo stupefatto conferma all’Assessore al Turismo e me lo ripete per iscritto.
Non basta ancora?? (nel caso ci fosse qualche ottuso che stenta tuttavia a farsene una ragione…) Allora ecco la bomba. Giusto un paio di mesi fa ho ricevuto una visita di parenti di passaggio al rientro dalle vacanze in Grecia. M’hanno assicurato che vi sono una miriade di stabilimenti balneari in concessione con accessori assolutamente gratuiti (sdraio, ombrelloni…) ed usufruibili per tutto il giorno. Si pagano solo eventuali consumazioni alimentari non obbligatorie nei chioschetti annessi.
La differenza dunque non si ferma solamente sui prezzi, va oltre, anche nell’accoglienza stessa e nella sua qualità.
In Spagna come da ogni parte del mondo organizzato esiste l’equazione sole-mare-vacanza-divertimento e hotels-bar-locali-spiaggia attrezzata.
Nella nostra città ancora, dopo anni e polemiche senza limite le attività ricettive connesse al turismo lavorano autonomamente senza alcun tipo di correlazione, di simbiosi, tanto che in alcuni casi sono addirittura in aperto conflitto con cause civili e denunce (esempio alberghi vs. discobar). Allora mi chiedo (domanda che mi turba da anni): come fanno all’estero a convivere le discoteche sotto gli alberghi senza problemi???
Altro tasto dolente nostrano è la scarsità dell’offerta, della professionalità, dei servizi e della serietà stessa. Il personale è fatto nella maggior parte dei casi di individui occasionali presi all’ultimo momento, senza competenze o con limitata capacità al pubblico. Troppo spesso capita poi di sentire persone che non hanno ricevuto lo stipendio o hanno dovuto bussare alle porte decine di volte per prenderlo. Non mancano pensionati, immigrati senza esperienza, ragazzini e lavoro nero. Il tutto solo per risparmiare il più possibile. Per mia esperienza personale, solo per dirne una (la meno grave), in sei anni di mansioni impiegatizie e amministrative alle dipendenze di due dei maggiori alberghi cittadini non ho ricevuto nemmeno una cravatta in dotazione all’abito professionale che naturalmente mi portavo io da casa…
L’innovazione non esiste a Senigallia. Non esistono studi, né prove, né esperimenti sul miglioramento o la modifica dell’offerta di ricezione turistica. Non esiste nemmeno una grande cura degli spazi sia pubblici sia privati da far usufruire a coloro i quali intendono passare il proprio tempo nelle aree attigue alla nostra costa. Gli alberghi vengono rinnovati a bocconcini con spese minime e con cadenza ventennale. Le strade, i marciapiedi, i vialetti, gli spazi verdi, ...sembrano chiamare l’attenzione della manutenzione solo dopo migliaia di lamentele fatte da anni ed in ogni modo non soddisfano mai pienamente le aspettative di chi vorrebbe vivere la città in maniera veramente coinvolgente.
Sentendo qualcuno più vecchio di me dire che Senigallia negli anni ’50-’60 era molto più bella, mi fece incuriosire e m’obbligò a cercare alcune immagini dell’epoca. Quando ebbi la fortuna di ammirare dunque alcune cartoline storiche rimasi assolutamente meravigliato dello stato in cui riversava il Piazzale della Libertà negli anni passati. Aiuole fiorite, geometricamente perfette e curate al centimetro tanto che avrebbero invogliato chiunque a stenderci l’asciugamano per passarci la giornata invece di farlo in spiaggia. Illuminazione notturna sobria ed essenziale.
Ma allora dov’è finita quella passione, quel gusto di un tempo???
Che cosa sarà mai successo..?? E’ forse per questo che ogni anno ci sono fiumi di lacrime da parte degli operatori???
Già, gli operatori…La tanto agognata IVA, croce dei commercianti ed imprenditori (ma soprattutto dei consumatori) non è mai stata così amica come con gli albergatori, la cui categoria è forse l’unica in Italia a godere dell’aliquota al 10% sul fatturato. Se non bastasse ciò in questi ultimi anni vi è stata poi una infornata quasi continua di sgravi fiscali a beneficio delle ristrutturazioni per le strutture ricettive. Ma non finisce qui. Visto che il turismo è da sempre considerato un motore trainante per il nostro paese sono stati previsti anche buoni a fondo perduto, del tipo: vuoi rifare i bagni nuovi nelle camere? Non c’è problema, tanto pagheranno regioni, province, Stato o Comunità Europea…Tant’è vero che un folta schiera di liberi professionisti e consulenti si offre tutt’ora pure con volantini pubblicitari per aiutare gli imprenditori meno scaltri a sistemare la documentazione per ottenere i fondi con una certa sicurezza…E questi sono i risultati attuali sotto gli occhi di tutti. Intanto una giovane coppia che vuole sposarsi e fondare la propria famiglia fra quattro mura, ma ha risorse solo per prendere un garage, se aspetta i bandi di concorso per i buoni-casa rischia di arrivare alle nozze d’argento dormendo ancora dentro una macchina (o dentro il garage se hanno comprato almeno quello) e prova con più probabilità a vincere il SuperEnalotto viste le condizioni e le restrizioni che erano presenti nell’ultimo che è uscito. Ma il turismo nel frattempo è vivo e salvo. O quasi.
Il ricambio generazionale c’è stato di sicuro a Senigallia. Se prima c’erano giovani, coppie, anziani e meno giovani, oggi ci si presenta uno scenario a dir poco esemplare: maree di ultrasettantenni e ottantenni, in troppi casi neppure autosufficienti che deambulano come possono in mancanza di strutture adeguate a loro e con l’aiuto di badanti. Pena per chi lavora negli alberghi che spesso non sa come gestire anche situazioni abbastanza delicate.
E alle nove di sera, tutti a letto.
Ricordo esempi di suocere con problemi sanitari e fisiologici abbandonate nell’hotel dove lavoravo con una badante locale a ore mentre figli, nipoti e generi se la spassavano in Sardegna. Ricordo due sorelle romane molto carine di 21 e 23 anni che nell’estate del 2004 ebbero la brillante idea di fare dieci giorni di vacanza a Senigallia. Arrivarono con tutto l’entusiasmo di due ragazze di quell’età. Vista l’aria in albergo e gli svaghi offerti da quei quattro baretti trasformati in discoteche d’occasione, dopo tre giorni, inventarono una scusa, rifecero la valigia e addio. Mai più riviste negli anni successivi.
L’ultima volta che sono capitato in Spagna è stata nel Gennaio 2006. Una notte fermo a Barcellona per cambiare un aereo. Arrivo di sera, più o meno alle sette. Lo stupore è già grande nel vedere un centro cittadino che esplode di giovani, abituato da una nazione (la nostra) oramai povera di tutto fatta eccezione per il lato culturale e culinario. Con un po’ di titubanza m’avvio a piedi verso il vecchio quartiere Las Ramblas, perché lì avevo prenotato una camera per una notte a trenta Euro, ma alquanto sospettoso perché sulla prenotazione c’era un avviso “ATTENZIONE: il quartiere è solito a fenomeni di prostituzione ed accattonaggio, ma la Polizia è regolarmente presente e sorvegliante e non esistono rischi particolari”. Dopo aver preso la camera ho voglia di uscire, di fare due passi, bere una birra, trovandomi anche solo. Mi imbatto in personaggi di ogni genere, accattoni, senzatetto, ubriaconi, loschi fra i vicoli, prostitute a decine di ogni colore e razza. La cosa più strabiliante è che la città convive con questa realtà che non invade né il cittadino, né il turista e pertanto non esiste alcun particolare pericolo…altro che ronde o “pacchetti sicurezza”…
E poi come faccio a dimenticare la mia ultima vera vacanza in Spagna sul finire dell’estate del 1998…
In quell’anno la pensione completa giornaliera in camera doppia a persona nel Melià (la più rinomata catena alberghiera spagnola) Costa del Sol di Torremolinos quattro stelle era di settantamila Lire italiane (non ricordo il valore in Pesetas). Buffet incredibili senza limitazioni. Sui tavoli della prima colazione c’erano persino pomodori affettati e fagioli. Salumi e formaggi di prima mattina in abbondanza. Pane di ogni tipo. Vassoi di vivande internazionali all’infinito continuamente rimpiazzati durante i tre pasti. Guarda caso in sala c’era una clientela proveniente da tutta Europa e fuori. Dirimpetto la strada di lungomare e la spiaggia (in foto). Dalla battigia al marciapiede c’erano oltre 60mt. di sabbia usufruibili tra stabilimenti balneari più vicini verso la riva e spiaggia assolutamente libera nella parte più indietro che costeggiava la strada. Praticamente nessun turista che non fosse proprio uno squattrinato non poteva non venir attratto dalla spiaggia privata che comunque era tutt’altro che obbligata. Stabilimenti con tutti i confort e le cortesie: ombrellone esotico in pagliuzze, lettino in resina bianca asciugamano mare grande (di cortesia, da restituire per non fare figuracce) compreso ed incellophanato fresco da lavanderia…tutto alla vergognosa cifra di cinquemila Lire per tutto il giorno, che dopo solo tre giorni di mare dovendo partire per altra località mi sentii tanto in debito con la Spagna, abituato all’Italia, che lasciai come mancia il corrispettivo di una giornata di mare al bagnino, il quale mi ringraziò con uno sguardo del tipo: questo, o è uno importante, o c’ha un sacco di quattrini…valla a capire la gratitudine!!
Contemporaneamente a Senigallia probabilmente con quella cifra affittavano una sedia pieghevole nelle ultime file. Oggi l’Euro ha ritoccato i prezzi pure lì, mai però come in Italia.
Ma mentre fuori dei confini comunali e nazionali la vita funziona così, a Senigallia c’è qualcuno che da un annetto circa ha avuto anche la bella idea di eliminare le altre quattro lingue straniere nel sito istituzionale ed ufficiale della città con il quale era stato tradotto e si presentava a disposizione del mondo. Io per esempio conoscendo via internet decine di persone in tutto il pianeta fino all’avvento di questa modifica ne divulgavo l’indirizzo per presentare le nostre località con tanto di descrizioni in lingua propria. Ora non è più possibile, chi non capisce l’italiano o l’inglese si accontenti di un paio di foto striminzite…O probabilmente hanno fatto una considerazione più logica ed immediata: siccome tanto a vacanzare in città dall’estero non ci vengono più, eliminiamo quattro lingue.
L’importante è fare solo bilanci, che poi si rivelano più che altro parole senza senso. A Giugno in seguito alle piogge torrenziali riversate nei primi giorni già si era dato per scontato che la stagione fosse andata perduta e nell’immediato inizio di Agosto non sono mancate le primissime conclusioni sulla rendita di questa estate 2008, senza nemmeno aspettare la passata del quindici oppure la Fiera. Poi sono successivamente anche arrivate le patinate prospettive relative al rilancio del turismo di lusso con nuovi porti e alberghi a cinque stelle.
In sostanza, la morale della favola è, che se noi abbiamo qualche cittadino o pubblico personaggio che si senta di sfarfallonare ancora sulle attrazioni e servizi accattivanti che la città può offrire nella sua unicità, le motivazioni sono tanto semplici quanto immediate: o non ha mai messo fuori un piede dal nostro territorio, o ci sta prendendo per il culo…
Lloret de Mar 2008
Hotels 4 stelle
pernottamento con prima colazione ad Agosto al giorno a persona in camera doppia – min EUR 50,00 max EUR 85,00
pensione completa ad Agosto al giorno a persona in camera doppia – min EUR 70,00 max EUR 95,00
Ristoranti (livello medio)
pranzi e cene – min EUR 15,00 max EUR 35,00
paella (piatto tradizionale completo – risotto asciutto ricchissimo di carne, crostacei e verdure) – prezzo medio per porzione EUR 10/20,00
Stabilimenti balneari
1 lettino al giorno EUR 4,50
1 ombrellone al giorno EUR 4,50
1 sdraio EUR 4,50
Bar
1 birra piccola EUR 1,50
1 aranciata lattina EUR 1,50/1,80
Locali notturni
1 entrata (la maggior parte sono “disco- bar” dove non si paga l’entrata) – min EUR 10,00 max EUR 12,00
1 cocktail al bar e discobar EUR 3,00 (in discoteca min EUR 6,00 max EUR 8,00)
Senigallia 2008
Hotels 4 stelle
pernottamento con prima colazione ad Agosto al giorno a persona in camera doppia – min EUR 65,00 max EUR 120,00
pensione completa ad Agosto al giorno a persona in camera doppia – min EUR 95,00 max EUR 115,00
Ristoranti (livello medio)
pranzi e cene – min EUR 12,00 (1 pizza e 1 birra) max EUR 50/60,00
tagliolini ai frutti di mare a porzione – min 8,00 max 14,00
frittura di pesce a porzione – min 10,00 max 17,00
1 rettangolino di pizza pomodoro e mozzarella 8x11cm. in centro storico – EUR 1,10
Stabilimenti balneari
1 lettino al giorno - min EUR 4,50 max EUR 7,00
1 ombrellone al giorno - min EUR 6,00 max EUR 8,00
1 sdraio al giorno – min EUR 4,00 max EUR 6,00
Bar
1 birra piccola alla spina 20/30cl. – min EUR 2,00 max 3,00
1 aranciata lattina – min EUR 2,00 max EUR 3,00
Locali notturni
1 entrata (ove previsto) – min EUR 10,00 max EUR 25,00
1 cocktail al bar o discobar min EUR 6,00 – max EUR 8,00 (discoteca min 8,00 max 15,00)
fonti:
-Municipio di Lloret de Mar - http://www.lloret.org/catala/altres/957BF3DD82D54D2BA4DF8CE587D9F80A.asp
-Lloret de Mar Turisme - http://es.lloretdemar.org/hotel-4_1537_1182_1214_0_1.html
http://www.lloretdemar.org/press-office_49_13_49_0_1.html
-Ufficio turistico di Lloret de Mar
-Siti privati hotels Lloret de Mar (foto)
-Alpitour (foto)
-Portale web turistico del Comune di Senigallia – http://www.senigalliaturismo.it/
-Siti privati hotels Senigallia
L’inchiesta è stata elaborata tra Luglio e Settembre 2008