Le strade cittadine sono congestionate, gli ingorghi sono oramai continui, la pericolosità e i disagi aumentano…E mentre aspettiamo la nuova Montecarlo del futuro tra yachts e v.i.p.(s) non si capisce sinceramente perché la città fra le numerose proposte e polemiche di questi anni non si sia accorta di una grande possibilità.
Da un lato abbiamo: una strada al collasso (la Statale), problematiche generali su tutta la viabilità cittadina, un numero di automobili esagerato che girovaga e continui disagi con i parcheggi, l’inquinamento, la pericolosità, e…chi più ne ha, più ne metta…Dall’altro i piani particolareggiati settecenteschi per il recupero del centro storico, nuovi porti con tanti nuovi posteggi per yachts e panfili, nuovi poli turistici per le vacanze v.i.p., nuovi appartamenti extra-lusso, complanari d’emergenza e tanto tanto sole negli occhi…Ma tra le stelle e le stalle, tra la realtà e l’utopia…tra il dire e il fare insomma, ci sarebbe una idea semplicissima che abbatterebbe almeno la metà dei problemi attuali connessi alla viabilità e regalerebbe probabilmente una ventata di serenità ai senigalliesi più di quanto possano fare dieci piani Cervellati, trovando praticamente tutti d’accordo: l’istituzione di una linea continua di filobus elettrici sulla statale come servizio pubblico a prezzo politico.
Prima di proseguire con l’esame di questa pensata o di arrivare a conclusioni e sentenze troppo affrettate ci sarebbero da fare delle considerazioni preliminari:
-il servizio pubblico locale e provinciale così com’è attualmente o è stato in passato non è carne né pesce. Non si vedono reali impegni per promuoverlo e farlo funzionare come si dovrebbe specialmente in periodi dei emergenza economica, crisi energetica ed incertezza assoluta;
-le tariffe sono tutt’altro che popolari. Se venisse finalmente instaurata una cultura dell’uscire di casa con il mezzo pubblico sicuramente si potrebbero riempire di più i mezzi ed abbassare i costi;
-il filobus non è altro che un autobus elettrico collegato ad una linea elettrica aerea (catenaria) che gli fornisce corrente attraverso l’uso di un braccio (pantografo) mobile e molleggiato. In un periodo dove del petrolio non ci si può più fidare essendo succube anche dei giochi finanziari internazionali, appare la miglior soluzione scegliere una energia che non ha tradito mai nessuno: l’elettricità.
-l’aspetto ecologico non sarebbe da poco. Abbattimento di una grossa percentuale dei fumi di scarico di auto private e autobus;
-l’ammortizzamento e la riduzione di tanti costi di gestione e manutenzione ed una durata degli impianti superiore ai classici motori diesel;
-in paesi in via di sviluppo o nel terzo mondo funzionano benissimo nelle città con vie lunghe decine di chilometri per far muovere centinaia di migliaia di persone ogni giorno che non avrebbero di che spostarsi perché non possiedono un’auto;
-se vi capita di guardare, una fotografia, una cartolina o una qualunque immagine d’inizio Novecento vi accorgerete che ogni città d’Italia capoluogo, comprese le minori, era dotata di tram elettrici per il trasporto pubblico. Oggi sono praticamente tutti scomparsi. Ma perché??
Viviamo in quello che i nostri nonni definivano il futuro…o no??
Questi punti basterebbero già per trovare tutti d’accordo. Ma se qualcuno fosse ancora scettico su questa idea che ci è venuta proprio ammirando le vecchie cartoline, percorrendo la statale senigalliese per anni e utilizzandolo all’estero per mancanza d’auto, vediamo al dettaglio come potrebbe essere concepito.
-LA LINEA. La linea coprirebbe solo la Statale che rappresenta l’unica arteria dove si sviluppa realmente quasi tutta la città. In alternativa andrebbe bene pensarla sui lungomari, se mai, per grazia divina venissero uniti…Dal Ciarnin al Cesano ci sarebbero tutti i presupposti per far circolare in continuazione e con frequenze variabili almeno due filobus elettrici. Detta poi in poche parole basterebbero una palizzata di supporti per la linea elettrica e qualche fermatina in più con una semplice tettoia e magari una panchina. Per quanto riguarda le girate dei mezzi in cima ed in fondo alle corse (zone Ciarnin e Cesano) sarebbero in sostanza già praticabili, mancherebbero solo alcuni piccoli accorgimenti. Una volta infatti arrivato a Cesano il filobus potrebbe usufruire della rotatoria dell’Ipercoop per ricollocare il muso verso sud ed intraprendere una nuova corsa. Allargando un pò sull’angolo e togliendo il mega cartellone pubblicitario del centro commerciale con pochissimo lavoro si potrebbe realizzare anche un mini capolinea per garantire la fermata ma soprattutto conforto e protezione in qualsiasi condizione atmosferica a tutti i clienti delle numerose attività commerciali. Al Ciarnin si potrebbe prevedere la stessa cosa proprio in sostituzione dell’attuale incrocio e dell’enorme spazio disponibile. Due mezzi operativi ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette che potrebbero aumentare a tre nelle ore di punta ed addirittura a quattro nelle giornate speciali della città (Fiera, Summer Jamboree, notte dei fuochi, …). Niente di più semplice ed economico…
-LE CORSE. Le frequenze potrebbero essere variabili. Di giorno si potrebbero potenziare le corse con una differenza di quindici minuti tra l’una e l’altra e di dieci minuti nelle ore di punta. Di notte il tempo d’attesa potrebbe diventare di venti minuti o addirittura di trenta nelle ore più morte dei giorni feriali. Naturalmente si potrebbero raggiungere situazioni di pieno regime con tutti i mezzi in funzione e senza soste nei giorni più importanti dell’anno in occasione dei grandi eventi cittadini.
-I VANTAGGI. Sarebbero tantissimi e ne citiamo solo alcuni. Dal punto di vista ecologico se usato regolarmente da tutte le fasce sociali si abbatterebbero i fumi degli scarichi di gran lunga. Naturalmente questo uso dovrebbe essere intercettato attraverso “la popolarità”, principalmente delle tariffe. Il traffico sulla Statale e su tante vie cittadine si ridurrebbe. L’unica cosa che aumenterebbe in controtendenza sarebbero i posti auto disponibili, attualmente sempre carenti. Permetterebbe di raggiungere la maggior parte delle attività e dei quartieri in pochi minuti e camminando. Vediamo per esempio quali zone toccherebbe: tutto il lungomare di levante (a pochi passi) Ciarnin, Saline, Ponterosso, Portone, Penna e semicentro sud, stazione e centro storico, Porto e semicentro nord, Marina Vecchia e lungomare di ponente (a pochi passi), Cesanella, Cesano. Nello scorso ottobre è stata avanzata anche una possibilità di spostare l’autostazione Bucci da via Montenero. Ottimo. Lo spazio di Villa Torlonia dove vicino opera già la sede degli storici trasporti senigalliesi sarebbe l’ideale per ospitare sia le corse interne sia quelle da e per fuori città. Il filobus con fermata dirimpetto sulla strada contribuirebbe anche a movimentare tutti i passeggeri in arrivo o in partenza in autostazione sugli autobus di linea. Per i circhi ed i luna park si potrebbe adibire l’area incolta nei pressi del Cityper. L’economia sarebbe poi altro tasto piacevole. L’abbattimento di tanti costi di gestione per un servizio che potrebbe lavorare sempre a corse piene. La possibilità di far risparmiare assai nel portafoglio dei cittadini. Immaginate di vivere in zona Cesanella e di dover fare una commissione più o meno importante in centro storico. Attualmente dovreste prendere l’auto, spendere uno-due litri abbondanti di benzina (2,00/3,00 Euro), cercare un parcheggio a pagamento perché non v’è altra disponibilità e prevedere una sosta di almeno mezz’ora (0,50 Euro), poi fare finalmente la vostra commissione anche di pochi spiccioli. Insomma per fare una semplice capatina potreste arrivare a sborsare cifre accessorie anche intorno ai cinque Euro o oltre. Assurdo. Con una semplice corsa in filobus si potrebbero consumare appena poche decine di centesimi con un biglietto orario.
-LE TARIFFE. Per farlo usare il più possibile dovrebbe essere scontato l’abbassamento delle tariffe con il benestare delle istituzioni (deve essere concepito come un servizio alla popolazione, non come una società privata che deve presentare un bilancio a fine anno, tenere sempre verdi i conti dei dirigenti e dunque fare soldi a più non posso per fini propri…). In questo caso Regione, Provincia e Comune dovrebbero contribuire annualmente di tasca propria, ma nulla di differente da quanto stanno facendo attualmente anche con servizi privati. Si potrebbero ipotizzare tariffe a prezzo politico del tipo: biglietto ordinario con validità 60 minuti – 0,60 Euro / biglietto a tariffa agevolata per giovani sotto i 25 anni – 0,50 Euro / biglietto ridotto per minori di anni 5 e maggiori di anni 70 – 0,20 Euro / biglietto ridotto per disoccupati e categorie sociali disagiate – 0,20 Euro / biglietto ordinario per 10 corse – 5,40 Euro – biglietto ordinario per 20 corse – 9,50 Euro – biglietto mensile illimitato – 35,00 Euro – biglietto annuale illimitato – 320,00 Euro…La prima osservazione che scaturisce da questa idea: è pagare poco, pagare tutti! Anche le categorie disagiate e gli anziani invece di dover godere dei servizi gratuiti o doverli pagare a prezzo pieno (in questo ultimo caso i disoccupati) potrebbero accedere al servizio contribuendo con una cifra ridicola ma alla portata veramente di tutti. Sì, perché come al solito e come fatto sin d’ora si continua a considerare il bicchiere o mezzo pieno o mezzo vuoto. Risultato: c’è chi non paga nulla per superamento dei limiti d’età ma non di reddito e chi paga tutto anche se non ha un lavoro e quindi può essere anche senza mezzi di sostentamento (vedi sanità e servizi). Basta! Altra considerazione può essere quella del lavorare in previsione della quantità più che della qualità. Infatti i lussuosi bus Setra da viaggio attualmente utilizzati per il servizio pubblico cittadino per esempio sui lungomari sono assurdamente sprecati. Basterebbero soluzioni più semplici e più risolutive per fare il pieno e garantire ugualmente un servizio efficiente. Meno posti a sedere, più spazio, più quantità.
-I MEZZI, LE INFRASTRUTTURE E LE RISORSE UMANE. Sarebbero sufficienti cinque filobus dei quali: 2-3 da tenere in servizio, 1-2 di scorta o da sostituire a rotazione. Un piccolo deposito facilmente adattabile in un’area tipo quella nei pressi della chiesa del Ciarnin. Alcune garitte in più lungo il tragitto e qualche panchina. Una ventina di figure tra autisti, amministratori, tecnici, impiegati, ecc.
-LE STATISTICHE. Facciamo dunque un pò di statistiche arrotondando per difetto. Ipotizziamo che il servizio sia ben lanciato. In una corsa dal Ciarnin al Cesano (o viceversa) immaginiamo di caricare una media minima di 50 persone che salgono e scendono nelle varie fermate. Mettiamo che il prezzo medio di ogni pagante sia attorno ai 30 centesimi di Euro. Significherebbe incassare circa 15 Euro per ogni corsa viaggiata (quasi 11 km.). Se moltiplicato per 80 corse giornaliere per mezzo si arriverebbe ad un incasso di 1.200 Euro e con due filobus operativi sarebbero 2.400 Euro. Una base di 2.400 Euro giornalieri che diventerebbero 72.000 mensili. Annualmente 864.000 Euro. Ma tutto ciò calcolato senza considerare i periodi festivi, vacanzieri, l’estate e gli eventi cittadini. Scommettiamo dunque che per ben altri cinque mesi l’anno l’uso dei mezzi raddoppi: 72.000 X 5 = 360.000 che sommati al calcolo base annuale di 864.000 diventerebbe un sicuro introito di 1.224.000 Euro per anno. Se da parte delle sopra citate istituzioni pervenisse un sostegno economico di 1-2 milioni di Euro non solo il servizio sarebbe praticamente garantito e funzionante, ma nel giro di 5-10 anni i costi di installazione, progettazione e realizzazione verrebbero addirittura ampliamente ammortizzati senza debiti e senza segni rossi al punto di ridurre pure gli aiuti finanziari stessi…E se il sistema funziona e viene eletto dalla cittadinanza come primo mezzo di locomozione sulla Spiaggia di Velluto nel giro di una decina di anni ci vuole poco a raggiungere fatturati record. Di conseguenza Regione, Provincia e Comune potrebbero contribuire con una bazzecola di Euro diviso in tre!! Oppure con niente…
Con tali cifre si potrebbero garantire stipendi per una ventina di dipendenti ed oltre, manutenzione ordinaria della linea e dei mezzi, mantenimento delle infrastrutture e soprattutto un servizio efficiente 365 giorni all’anno!!
Ma sarebbe interessante solo considerare questo pensiero:
-Senigallia 44.000 abitanti residenti
-Abbonamento annuale Euro 320 X 10.000 cittadini (esempio minimo) = 3.200.000 Euro di incassi solo di abbonamenti.
-Un cittadino spende mediamente 5 Euro per spostarsi in centro anche per banali commissioni
-5,00 Euro X 3 volte a settimana (minimo) = 15 Euro X 52 settimane = 780 Euro
Insomma, in una città che sta vivendo un periodo acuto di critiche e polemiche verso tutto e tutti nel bel mezzo di una congiuntura economica nazionale ed internazionale, una proposta chiara viene offerta per un futuro certo e non di sicuro per uno probabile o prevedibile.
fonti:
http://www.busesrosarinos.com.ar/trolebus/DATA/DataIndex.htm
http:// http://www.rosario.com.ar/mapas/index.html
Municipalidad de Rosario (Argentina) - http://www.rosario.gov.ar/sitio/paginainicial
Interviste varie
L’inchiesta è stata elaborata nell’autunno 2008
Da un lato abbiamo: una strada al collasso (la Statale), problematiche generali su tutta la viabilità cittadina, un numero di automobili esagerato che girovaga e continui disagi con i parcheggi, l’inquinamento, la pericolosità, e…chi più ne ha, più ne metta…Dall’altro i piani particolareggiati settecenteschi per il recupero del centro storico, nuovi porti con tanti nuovi posteggi per yachts e panfili, nuovi poli turistici per le vacanze v.i.p., nuovi appartamenti extra-lusso, complanari d’emergenza e tanto tanto sole negli occhi…Ma tra le stelle e le stalle, tra la realtà e l’utopia…tra il dire e il fare insomma, ci sarebbe una idea semplicissima che abbatterebbe almeno la metà dei problemi attuali connessi alla viabilità e regalerebbe probabilmente una ventata di serenità ai senigalliesi più di quanto possano fare dieci piani Cervellati, trovando praticamente tutti d’accordo: l’istituzione di una linea continua di filobus elettrici sulla statale come servizio pubblico a prezzo politico.
Prima di proseguire con l’esame di questa pensata o di arrivare a conclusioni e sentenze troppo affrettate ci sarebbero da fare delle considerazioni preliminari:
-il servizio pubblico locale e provinciale così com’è attualmente o è stato in passato non è carne né pesce. Non si vedono reali impegni per promuoverlo e farlo funzionare come si dovrebbe specialmente in periodi dei emergenza economica, crisi energetica ed incertezza assoluta;
-le tariffe sono tutt’altro che popolari. Se venisse finalmente instaurata una cultura dell’uscire di casa con il mezzo pubblico sicuramente si potrebbero riempire di più i mezzi ed abbassare i costi;
-il filobus non è altro che un autobus elettrico collegato ad una linea elettrica aerea (catenaria) che gli fornisce corrente attraverso l’uso di un braccio (pantografo) mobile e molleggiato. In un periodo dove del petrolio non ci si può più fidare essendo succube anche dei giochi finanziari internazionali, appare la miglior soluzione scegliere una energia che non ha tradito mai nessuno: l’elettricità.
-l’aspetto ecologico non sarebbe da poco. Abbattimento di una grossa percentuale dei fumi di scarico di auto private e autobus;
-l’ammortizzamento e la riduzione di tanti costi di gestione e manutenzione ed una durata degli impianti superiore ai classici motori diesel;
-in paesi in via di sviluppo o nel terzo mondo funzionano benissimo nelle città con vie lunghe decine di chilometri per far muovere centinaia di migliaia di persone ogni giorno che non avrebbero di che spostarsi perché non possiedono un’auto;
-se vi capita di guardare, una fotografia, una cartolina o una qualunque immagine d’inizio Novecento vi accorgerete che ogni città d’Italia capoluogo, comprese le minori, era dotata di tram elettrici per il trasporto pubblico. Oggi sono praticamente tutti scomparsi. Ma perché??
Viviamo in quello che i nostri nonni definivano il futuro…o no??
Questi punti basterebbero già per trovare tutti d’accordo. Ma se qualcuno fosse ancora scettico su questa idea che ci è venuta proprio ammirando le vecchie cartoline, percorrendo la statale senigalliese per anni e utilizzandolo all’estero per mancanza d’auto, vediamo al dettaglio come potrebbe essere concepito.
-LA LINEA. La linea coprirebbe solo la Statale che rappresenta l’unica arteria dove si sviluppa realmente quasi tutta la città. In alternativa andrebbe bene pensarla sui lungomari, se mai, per grazia divina venissero uniti…Dal Ciarnin al Cesano ci sarebbero tutti i presupposti per far circolare in continuazione e con frequenze variabili almeno due filobus elettrici. Detta poi in poche parole basterebbero una palizzata di supporti per la linea elettrica e qualche fermatina in più con una semplice tettoia e magari una panchina. Per quanto riguarda le girate dei mezzi in cima ed in fondo alle corse (zone Ciarnin e Cesano) sarebbero in sostanza già praticabili, mancherebbero solo alcuni piccoli accorgimenti. Una volta infatti arrivato a Cesano il filobus potrebbe usufruire della rotatoria dell’Ipercoop per ricollocare il muso verso sud ed intraprendere una nuova corsa. Allargando un pò sull’angolo e togliendo il mega cartellone pubblicitario del centro commerciale con pochissimo lavoro si potrebbe realizzare anche un mini capolinea per garantire la fermata ma soprattutto conforto e protezione in qualsiasi condizione atmosferica a tutti i clienti delle numerose attività commerciali. Al Ciarnin si potrebbe prevedere la stessa cosa proprio in sostituzione dell’attuale incrocio e dell’enorme spazio disponibile. Due mezzi operativi ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette che potrebbero aumentare a tre nelle ore di punta ed addirittura a quattro nelle giornate speciali della città (Fiera, Summer Jamboree, notte dei fuochi, …). Niente di più semplice ed economico…
-LE CORSE. Le frequenze potrebbero essere variabili. Di giorno si potrebbero potenziare le corse con una differenza di quindici minuti tra l’una e l’altra e di dieci minuti nelle ore di punta. Di notte il tempo d’attesa potrebbe diventare di venti minuti o addirittura di trenta nelle ore più morte dei giorni feriali. Naturalmente si potrebbero raggiungere situazioni di pieno regime con tutti i mezzi in funzione e senza soste nei giorni più importanti dell’anno in occasione dei grandi eventi cittadini.
-I VANTAGGI. Sarebbero tantissimi e ne citiamo solo alcuni. Dal punto di vista ecologico se usato regolarmente da tutte le fasce sociali si abbatterebbero i fumi degli scarichi di gran lunga. Naturalmente questo uso dovrebbe essere intercettato attraverso “la popolarità”, principalmente delle tariffe. Il traffico sulla Statale e su tante vie cittadine si ridurrebbe. L’unica cosa che aumenterebbe in controtendenza sarebbero i posti auto disponibili, attualmente sempre carenti. Permetterebbe di raggiungere la maggior parte delle attività e dei quartieri in pochi minuti e camminando. Vediamo per esempio quali zone toccherebbe: tutto il lungomare di levante (a pochi passi) Ciarnin, Saline, Ponterosso, Portone, Penna e semicentro sud, stazione e centro storico, Porto e semicentro nord, Marina Vecchia e lungomare di ponente (a pochi passi), Cesanella, Cesano. Nello scorso ottobre è stata avanzata anche una possibilità di spostare l’autostazione Bucci da via Montenero. Ottimo. Lo spazio di Villa Torlonia dove vicino opera già la sede degli storici trasporti senigalliesi sarebbe l’ideale per ospitare sia le corse interne sia quelle da e per fuori città. Il filobus con fermata dirimpetto sulla strada contribuirebbe anche a movimentare tutti i passeggeri in arrivo o in partenza in autostazione sugli autobus di linea. Per i circhi ed i luna park si potrebbe adibire l’area incolta nei pressi del Cityper. L’economia sarebbe poi altro tasto piacevole. L’abbattimento di tanti costi di gestione per un servizio che potrebbe lavorare sempre a corse piene. La possibilità di far risparmiare assai nel portafoglio dei cittadini. Immaginate di vivere in zona Cesanella e di dover fare una commissione più o meno importante in centro storico. Attualmente dovreste prendere l’auto, spendere uno-due litri abbondanti di benzina (2,00/3,00 Euro), cercare un parcheggio a pagamento perché non v’è altra disponibilità e prevedere una sosta di almeno mezz’ora (0,50 Euro), poi fare finalmente la vostra commissione anche di pochi spiccioli. Insomma per fare una semplice capatina potreste arrivare a sborsare cifre accessorie anche intorno ai cinque Euro o oltre. Assurdo. Con una semplice corsa in filobus si potrebbero consumare appena poche decine di centesimi con un biglietto orario.
-LE TARIFFE. Per farlo usare il più possibile dovrebbe essere scontato l’abbassamento delle tariffe con il benestare delle istituzioni (deve essere concepito come un servizio alla popolazione, non come una società privata che deve presentare un bilancio a fine anno, tenere sempre verdi i conti dei dirigenti e dunque fare soldi a più non posso per fini propri…). In questo caso Regione, Provincia e Comune dovrebbero contribuire annualmente di tasca propria, ma nulla di differente da quanto stanno facendo attualmente anche con servizi privati. Si potrebbero ipotizzare tariffe a prezzo politico del tipo: biglietto ordinario con validità 60 minuti – 0,60 Euro / biglietto a tariffa agevolata per giovani sotto i 25 anni – 0,50 Euro / biglietto ridotto per minori di anni 5 e maggiori di anni 70 – 0,20 Euro / biglietto ridotto per disoccupati e categorie sociali disagiate – 0,20 Euro / biglietto ordinario per 10 corse – 5,40 Euro – biglietto ordinario per 20 corse – 9,50 Euro – biglietto mensile illimitato – 35,00 Euro – biglietto annuale illimitato – 320,00 Euro…La prima osservazione che scaturisce da questa idea: è pagare poco, pagare tutti! Anche le categorie disagiate e gli anziani invece di dover godere dei servizi gratuiti o doverli pagare a prezzo pieno (in questo ultimo caso i disoccupati) potrebbero accedere al servizio contribuendo con una cifra ridicola ma alla portata veramente di tutti. Sì, perché come al solito e come fatto sin d’ora si continua a considerare il bicchiere o mezzo pieno o mezzo vuoto. Risultato: c’è chi non paga nulla per superamento dei limiti d’età ma non di reddito e chi paga tutto anche se non ha un lavoro e quindi può essere anche senza mezzi di sostentamento (vedi sanità e servizi). Basta! Altra considerazione può essere quella del lavorare in previsione della quantità più che della qualità. Infatti i lussuosi bus Setra da viaggio attualmente utilizzati per il servizio pubblico cittadino per esempio sui lungomari sono assurdamente sprecati. Basterebbero soluzioni più semplici e più risolutive per fare il pieno e garantire ugualmente un servizio efficiente. Meno posti a sedere, più spazio, più quantità.
-I MEZZI, LE INFRASTRUTTURE E LE RISORSE UMANE. Sarebbero sufficienti cinque filobus dei quali: 2-3 da tenere in servizio, 1-2 di scorta o da sostituire a rotazione. Un piccolo deposito facilmente adattabile in un’area tipo quella nei pressi della chiesa del Ciarnin. Alcune garitte in più lungo il tragitto e qualche panchina. Una ventina di figure tra autisti, amministratori, tecnici, impiegati, ecc.
-LE STATISTICHE. Facciamo dunque un pò di statistiche arrotondando per difetto. Ipotizziamo che il servizio sia ben lanciato. In una corsa dal Ciarnin al Cesano (o viceversa) immaginiamo di caricare una media minima di 50 persone che salgono e scendono nelle varie fermate. Mettiamo che il prezzo medio di ogni pagante sia attorno ai 30 centesimi di Euro. Significherebbe incassare circa 15 Euro per ogni corsa viaggiata (quasi 11 km.). Se moltiplicato per 80 corse giornaliere per mezzo si arriverebbe ad un incasso di 1.200 Euro e con due filobus operativi sarebbero 2.400 Euro. Una base di 2.400 Euro giornalieri che diventerebbero 72.000 mensili. Annualmente 864.000 Euro. Ma tutto ciò calcolato senza considerare i periodi festivi, vacanzieri, l’estate e gli eventi cittadini. Scommettiamo dunque che per ben altri cinque mesi l’anno l’uso dei mezzi raddoppi: 72.000 X 5 = 360.000 che sommati al calcolo base annuale di 864.000 diventerebbe un sicuro introito di 1.224.000 Euro per anno. Se da parte delle sopra citate istituzioni pervenisse un sostegno economico di 1-2 milioni di Euro non solo il servizio sarebbe praticamente garantito e funzionante, ma nel giro di 5-10 anni i costi di installazione, progettazione e realizzazione verrebbero addirittura ampliamente ammortizzati senza debiti e senza segni rossi al punto di ridurre pure gli aiuti finanziari stessi…E se il sistema funziona e viene eletto dalla cittadinanza come primo mezzo di locomozione sulla Spiaggia di Velluto nel giro di una decina di anni ci vuole poco a raggiungere fatturati record. Di conseguenza Regione, Provincia e Comune potrebbero contribuire con una bazzecola di Euro diviso in tre!! Oppure con niente…
Con tali cifre si potrebbero garantire stipendi per una ventina di dipendenti ed oltre, manutenzione ordinaria della linea e dei mezzi, mantenimento delle infrastrutture e soprattutto un servizio efficiente 365 giorni all’anno!!
Ma sarebbe interessante solo considerare questo pensiero:
-Senigallia 44.000 abitanti residenti
-Abbonamento annuale Euro 320 X 10.000 cittadini (esempio minimo) = 3.200.000 Euro di incassi solo di abbonamenti.
-Un cittadino spende mediamente 5 Euro per spostarsi in centro anche per banali commissioni
-5,00 Euro X 3 volte a settimana (minimo) = 15 Euro X 52 settimane = 780 Euro
Insomma, in una città che sta vivendo un periodo acuto di critiche e polemiche verso tutto e tutti nel bel mezzo di una congiuntura economica nazionale ed internazionale, una proposta chiara viene offerta per un futuro certo e non di sicuro per uno probabile o prevedibile.
fonti:
http://www.busesrosarinos.com.ar/trolebus/DATA/DataIndex.htm
http:// http://www.rosario.com.ar/mapas/index.html
Municipalidad de Rosario (Argentina) - http://www.rosario.gov.ar/sitio/paginainicial
Interviste varie
L’inchiesta è stata elaborata nell’autunno 2008