giovedì 30 luglio 2009

FUORI PROGRAMMA 13 - Aumentano i casi accertati di "nuova influenza" nei nostri comuni

Cresce il numero di persone infettate all’estero e rientrate nei comuni della nostra provincia. Ma non si registrano situazioni di gravità o reali allarmi. Intervista esclusiva alla responsabile dell’Unità Operativa di Epidemiologia dell’Asur 4 di Senigallia.


Il virus AH1N1, volgarmente definito “influenza suina”, è oramai stato sdoganato anche nel nostro territorio. Dei vari casi registrati nei comuni della Provincia di Ancona al momento pare che gli unici elementi che accomunano gli infetti siano la giovanissima età dei soggetti, per lo più studenti, ed i soggiorni nel Regno Unito. E sembra che non si siano ancora verificati eventi di contagio con persone del posto, almeno nelle nostre zone.
Di certo vige una certa riservatezza da parte delle autorità sanitarie che attualmente non rilasciano dichiarazioni sia sui numeri dei malati accertati, sia sulle loro generalità.
Allo stato delle cose non v’è alcun allarme, né emergenza. Tant’è che i pazienti rimangono nelle proprie abitazioni con i classici sintomi spesso guaribili in pochi giorni.
Del virus, chiamato anche “nuova influenza”, si conosce ben poco ed è oggetto di studi approfonditi un pò ovunque in una lotta contro il tempo. Si sa che è formato da due componenti di origine suina, una umana e una aviaria, ma si ignorano ancora molti comportamenti e mutazioni.
La nuova e rapida ondata di contagi registrati in tutto il pianeta non può certo più allontanare la definizione di pandemia.
Fermare una pandemia è impossibile…rallentarla si può” ci spiega in una intervista esclusiva la Dott.ssa Rosanna Rossini, Responsabile dell’Unità Operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione dell’Asur 4 di Senigallia, “per questo è importante che persone con chiari sintomi influenzali, reduci da viaggi effettuati negli ultimi sette giorni rimangano a casa ed informino il proprio medico di famiglia. A loro volta, medici e pediatri segnalano i casi sospetti ai dipartimenti di prevenzione che coordinano il prelievo di campioni di materiale biologico mediante tamponi naso-faringei. Il lavoro di raccolta viene effettuato dal personale specializzato del distretto direttamente a domicilio del paziente, poi tutti i reperti vengono inviati al laboratorio di riferimento regionale. Si rimane comunque sempre in contatto col paziente, sorvegliandone le condizioni della malattia.” Alcune raccomandazioni: “per limitarne la diffusione non è opportuno se non in casi particolari che le persone malate si rechino al Pronto Soccorso. E’ invece importante per ridurre i contagi la pratica delle più basilari norme igieniche: lavare frequentemente le mani, utilizzare materiale monouso (fazzoletti, tovaglioli, ecc.), coprire naso e bocca eventualmente con mascherine.”
Il vaccino sarà pronto solo tra qualche mese” continua la dottoressa “ed è inutile la corsa agli antivirali. Tali farmaci verranno forniti dagli operatori sanitari solo nei casi di effettiva necessità, anche per evitare l’instaurarsi di una resistenza ad essi, che li renderebbe non più utilizzabili.”
Lo scorso Aprile era scoppiata l’ondata in Messico e già si parlava di pandemia. Poi misteriosamente sembrava che il virus era stato circoscritto e quasi bloccato. Ora invece un nuovo sfogo di contagi. Semplice disinformazione o leggerezza nel considerarlo?
Intanto fanno pure riflettere le continue partenze di giovani per le vacanze-studio estive o per altri viaggi che non sono estremamente indispensabili. Ci si chiede quanto possa incidere pure in termini economici ad una sanità pubblica di uno stato che non vieta, o per lo meno sconsiglia di raggiungere le mete straniere più a rischio durante queste settimane.