mercoledì 26 agosto 2009

FUORI PROGRAMMA 15 - La tegola invisibile: nuovo cult senigalliese

Agosto all’insegna delle occupazioni abusive e del chiasso. Tra l’anarchia e l’euforia di centri sociali, dei politici cittadini, dei proprietari degli immobili, dei giornalisti, ecco il vero vip delle vicende. Un nuovo talento ancora nascosto che potrebbe diventare anche il prossimo simbolo della città. Se mai fosse considerato.


Un mese, quello che si sta concludendo, ricco di confusione e chiasso nella realtà sociale e politica cittadina. Il Mezza Canaja in occasione del suo festival alternativo Plage Sauvage organizza una serie di blitz provocatori a scopo di occupare alcuni immobili notoriamente abbandonati da tempo. L’iniziativa è senz’altro mirata a chiamare l’attenzione verso i problemi abitativi che da anni non vengono presi in considerazione in città. Naturalmente occupare una proprietà altrui anche se dismessa e diroccata in questa nazione significa commettere reato. L’illegalità in questo caso può considerarsi palese e quindi condannabile. E ciò viene ribadito da tutto il mondo politico quasi all’unanimità.
Poi si potrebbe riflettere sul perché le istituzioni ufficiali dello Stato non regolino la gestione degli immobili disabitati e decrepiti. In tal caso si eviterebbero queste cinematografiche avventure, oltre alle denunce e alle diffide, e i ragazzotti dei centri sociali passerebbero forse più tempo in feste in spiaggia piuttosto che a giocare al sessantotto. In ogni modo le leggi vigenti vanno rispettate e la comunità si stringe per ricordarlo.
Dei due episodi di occupazione abusiva colpisce principalmente il secondo, quello di Via Mamiani. Giovedì 13 Agosto un folto gruppo di manifestanti occupa lo stabile ad angolo con la Statale, dirimpetto all’ex-passaggio a livello. A far parte dell’iniziativa non c’è solo il Mezza Canaja che ne è formalmente il promotore ed il portavoce. S’intravedono infatti il Coordinamento Migranti Terza Italia di forte composizione extra-comunitaria, l’Ambasciata dei Diritti che dovrebbe essere una componente del centro sociale stesso, altri liberi cittadini e passanti. Nei giorni successivi v’è un continuo pubblicare di comunicati taglienti da ogni parte. Tutta la compagine politica di Sinistra, Destra, Centro condannano il gesto. L’Amministrazione Comunale si unisce pesantemente al coro. E così persino i fantomatici proprietari si materializzano e reagiscono di conseguenza. Il notissimo avvocato Canafoglia assoldato da Flora Bonomo, una dei padroni dello stabile, rende noto che l’immobile è stato sigillato e che la sua assistita è pronta a dimenticare l’episodio a patto che “prevalga il buon senso e quindi rimanga una iniziativa estemporanea”. Inoltre ci sarebbero due condizioni da rispettare: “la prima, che i no-global si astengano dal ripetere quanto già fatto. La seconda è che espongano gli striscioni fuori dalle loro abitazioni. Li vogliamo vedere fuori dai palazzi nobiliari e dagli attici dove abitano.” Altrimenti, fanno sapere, “ci sono gli estremi per procedere con una querela per violazione di domicilio e danneggiamento”. Allora rincara la dose il nipote della signora, Niccolò Rossi, noto attivista politico cittadino di uno dei Popoli della Libertà o Forze Italie presenti, precisando: “Abbiamo trasmesso l'ordinanza alle Forze dell'Ordine per informarle del pericolo. I no-global hanno sbagliato obiettivo perché hanno preso delle case vuote, è vero, ma se erano vuote era proprio dovuto al fatto che, essendo inagibili, non si potevano affittare. Inoltre la signora, gravemente malata, è stata anche colta da malore appena appreso di quanto accaduto nell'edificio di cui è proprietaria insieme ai fratelli.”
Il giornalismo ufficiale dà ampio spazio alla vicenda con il dovuto materiale fotografico e video.
Ma nessuno dei personaggi di questa avventura si accorge del protagonista principale dello show: la tegola (che poi sarebbero due) in bilico sul tetto da anni che con un colpo di vento potrebbe fare secco un passante.
Una Vacanza Dimenticabile ne aveva denunciato già la pericolosa esistenza all’interno di una inchiesta (Atto IV) e in una lettera aperta al sindaco (Fuori Programma 6), nella quale si chiamava anche l’attenzione del prefetto e del capo della Protezione Civile locale.
Nonostante i numerosi tentativi di cattura della vista dei senigalliesi, governanti o non, il talento della tegolina baricentrica non è ancora stato considerato da nessuno e rischia di essere sottovalutato o addirittura di venir tristemente sprecato in caso di tragedia. Come è possibile perdere un nuovo gran simbolo per la promozione turistica cittadina? Lei, stanca di essere trascurata ha deciso di partecipare alle selezioni per la prossima edizione de L’Isola dei Famosi, certa di poter ricevere almeno lì la dovuta attenzione e guadagnarsi la meritata fama. In alternativa spedirà curricula ai circhi che sostano nell’area di Villa Torlonia.
Scherzi a parte, c’è poco da ridere.
Viste le numerose presenze all’evento e gli occhi puntati sullo stabile incriminato pare alquanto incredibile che nessuno si sia accorto ancora dell’elemento e di tanti altri che meriterebbero attenzione. Suona strana questa pubblica cecità, compresa anche quella politica, giornalistica, legale e delle istituzioni preposte al controllo.
Ora la nostra rubrica tenta di rinfrescare le idee e gli occhi ipotizzando come si potrebbero sentire di salute la signora Bonomo ed i suoi familiari se trovassero alle loro porte le Forze dell’Ordine con un mandato di comparizione per omicidio colposo, in seguito alla morte di un passante in Via Mamiani, stroncato da un coppo in testa proveniente dal tetto pericolante dello stabile di loro proprietà.
Inoltre, se nel 2003 è stata emessa dal Comune una ordinanza di sgombero per inagibilità, piacerebbe capire perché non sono ad oggi presenti transenne di sicurezza, avvisi di pericolo e copie del documento stesso. Il legale che assiste la proprietà per evitare denunce pone la condizione di esporre gli striscioni dei manifestanti ai balconi delle abitazioni di loro proprietà. Ma perché chi lo delega non ha provveduto durante questi anni ad affiggere l’ordinanza di inagibilità sullo stabile e relativi cartelli d’attenzione? I divieti di sosta senza alcun valore invece ci sono ancora. Così, in teoria chi non conosce la città e la storia dell’edificio evita giustamente di parcheggiarci dinanzi il proprio mezzo per non trasgredire. Ma forse il veto rimane proprio per tutelare qualche automobilista. Dopotutto se ti cade una tegola o una persiana sull’auto sono guai anche per il portafoglio. Se fosse così, allora tutti i detentori di patente di guida che transitano a Senigallia non potrebbero far altro che ringraziare la proprietà della palazzina.

Comunque sia, mentre quest’articolo viene pubblicato, la nostra "tegola di velluto" equilibrista è ancora lì, godendo del sole di questo fantastico Agosto ed attendendo qualcuno che voglia prendersi seriamente cura di lei.



Fonti:

Stampa locale