martedì 10 novembre 2009

FUORI PROGRAMMA 24 - Tutti pazzi per la f... (e non solo quella...)

Dopo Berlusconi anche Marrazzo cade nella rete dei ricatti a sfondo sessuale. E pare pure che non siano gli unici personaggi. Allora forse è giunto il momento di una riflessione. Quando l’Italia va a puttane nel più letterale senso della parola.


Che cosa spinge un politico di professione, di evidente successo, il rappresentante di una pubblica istituzione a frequentare per una mezz’ora una escort in un palazzo di governo o un travestito in un rione popolare, rischiando di giocarsi tutta la carriera, la famiglia, la faccia, il nome??
E’ la domanda chiave che ruota attorno agli scandali sessuali smascherati durante quest’anno che volge oramai al termine. Quesito che pare porsi più la signora al mercato di fronte al banco dell’ortofrutta piuttosto che la stampa ufficiale, attenta a comperare qua e là foto e filmatini osè per stupire e destinata a perdere continuamente sostanza per il sempre meno spazio dedicato alle analisi del caso.
Al di là dell’aspetto ideologico o dei contenuti politici, degli orientamenti sessuali e dei gusti personali, nessuno può veramente capire perché certi cervelli che dovrebbero essere tra i massimi sulla piazza, visto i ruoli che ricoprono, improvvisamente s’annebbiano di fronte una semplicissima donna “popolare” o ad un viado brasiliano che di meglio non ha in vita che battere e ricattare.
Come è possibile non valutare le conseguenze di una eventuale scoperta pubblica o probabile estorsione proprio non si sa. Non si sa come possa risultare normale far scortare dalle Forze dell’Ordine decine di ragazze scollacciate nei palazzi di stato senza che nessuno se ne accorga e divulghi la cosa. Eppure a far emergere il caso è stata una lamentela di una o più accompagnatrici non adeguatamente ricompensate. Non si sa come possa cadere nell’indifferenza il raggiungere la propria amante trans con l’auto blu condotta dallo chaffeur nella piena periferia di un territorio dove tutti ti conoscono. Stranamente, la vicenda è uscita allo scoperto in seguito alla denuncia dei ricatti, non per pettegolezzi. Non si riesce ad intendere come non si possa prevedere l’ipotesi di essere segretamente filmati o registrati nella residenza del Presidente del Consiglio come nella bettola del sobborgo.
Tutto ciò e ancor di più non gettano una valanga di dubbi sull’operato amministrativo, anche se in questi casi viene messo pesantemente in discussione, bensì sulla fragilità dell’uomo di potere, che per qualche minuto, di fronte alla trasgressione, diventa più debole dell’ultimo degli operai, del più basso degli spazzini, del più disgraziato dei precari, dei disoccupati, dei cassa-integrati.
Dunque assolutamente indifeso. E quindi ricattabile.
Uomini che possono tutto, anche prendere aerei per “sfogarsi” all’estero, magari a spese dello stato stesso, per evitare di essere visti. Eppure decidono di farlo ad un tiro di schioppo da casa propria, sborsando fiumi di denaro per signorine ben lontane dalle patinate copertine. Distorsioni mentali che rendono più piccante la violazione nei limiti o perdita generale del senno??
Di fronte al “vizietto” non ci sono tessere, bandiere, credi, professioni, classi, presidenti o senzatetto. C’è solo l’arrapamento totale che rende ciechi e sordi. E per capire di che cosa si tratta basterebbe forse una sola trasmissione televisiva o intervista con due persone: Lino Banfi e Alvaro Vitali. Senza l’aiuto di tanti politici, psicologi, giornalisti ed opinionisti.