mercoledì 8 aprile 2009

FUORI PROGRAMMA 3 - La riffa della barella

Non bastavano le infinite e dannose lotterie di questo paese, quelle che stanno illudendo e rovinando ulteriormente anche molti disgraziati. A Senigallia ne hanno inventata una nuova, come trovata per il miglioramento della sanità cittadina.


Quando ero piccolo d’estate al paese c’era la sagra del pesce. Si svolgeva tra luglio e agosto per una quindicina di serate. Baracche che servivano fritture, capannetta delle bevande alla spina, palco con musica folk e balli, attrazioni per bambini, tradizionale pesca con premi e…una attraentissima riffa popolare: la ruota. Era una sorta di ruolette rimediata, assemblata con ferracci d’occasione opportunamente saldati nel garage di qualche disponibile paesano e verniciata a pennello di bianco e di rosso. Un marchingegno composto da una piastra circolare numerata e due aste girevoli indipendenti che fatte roteare ognuna in senso opposto all’altra determinavano i numeri corrispondenti ai premi da assegnare a chi naturalmente era in possesso dei biglietti vincenti. Gli adulti ci si soffermavano intorno passandoci anche intere serate comprando manciate e manciate di tagliandini a mille, duemila, cinquemila Lire l’uno. In palio c’erano spesso il prosciutto, il salame, la lonza, la bicicletta, il fiasco di vino, il canarino. Era sicuramente l’attrazione più bella perché rappresentava naturalmente anche un motivo per divertirsi tra battute, scherzi, risate. E non ha caso veniva solitamente presenziata da Giorgio con tanto di microfono e altoparlante, noto dipendente comunale e paesano burlone, o da altri allegri personaggi del posto. Non mancava neppure l’invidia…C’erano tipi come “Piombetto” che troppo spesso se ne andava a notte inoltrata a casa con i prosciutti in spalla e questo non poteva non suscitare commenti.
Il bello era ed è proprio questo. Usare una lotteria per passare una serata in allegria, ben lontana dalle cose serie della quotidianità, del lavoro, della famiglia, della società, per divertirsi senza eccessi, senza illusioni e portare a casa magari pure qualche piccolo inaspettato premio sorridendo. Eppure ora il vizio del gioco in questo paese sembra aver addirittura oltrepassato i limiti. Persino quelli istituzionali.
A Senigallia alcune settimane fa sono apparsi sulla stampa comunicati di una riffa indetta dalla Asur 4 per incentivare i cittadini a proporre migliorie nel nostro sistema sanitario. Un vero e proprio concorso a premi, dove questi ultimi sarebbero rappresentati da soldi veri e dalla messa in pratica delle idee vincitrici in ambito amministrativo. L’iniziativa denominata “Una bella idea per far star meglio” è stata presentata ufficialmente alla stampa nella fine dello scorso Febbraio. All’evento erano presenti il Sindaco Angeloni e persino il Prefetto D’Onofrio.
Immediate sono state le repliche nei giorni successivi.
La Cgil per bocca di Silvano Cingolani ha affermato “Se parliamo di comprare qualche sedia per migliorare l'accoglienza o mettere qualche asta per qualche divisorio in più il concorso di idee va bene ma se pensiamo di incidere sui problemi reali della nostra sanità mi viene da ridere. Le liste di attesa si risolvono incrementando il personale e non ricorrendo a continui straordinari. La tac nuova è in funzione ma non c'è uno spogliatoio adeguato per i pazienti. Il personale è carente su tutti i fronti. Al laboratorio analisi per un prelievi si aspetta oltre un'ora e la gente è costretta a rivolgersi ai privati mentre basterebbe una cassa per i ticket in più e i tempi si dimezzerebbero. Questi sono i mali della sanità e purtroppo non basta un concorso di idee per risolverli”.
Due giorni dopo Tarcisio Torreggiani, ex-dirigente dell’Assessorato Regionale alla Sanità ed ex-esponente politico cittadino ha scritto una lettera aperta proprio al direttore dell’Asur 4 e al sindaco: “Egregi Signori, la prima impressione che si trae dai resoconti di stampa è che non sapendo più cosa fare qualcuno tenti di farsi scudo delle insufficienze gestionali della Sanità facendone carico ai cittadini che, ovviamente, suggerendo mille cose diverse, consentiranno ai responsabili di coprire le proprie carenze continuando su percorsi già scritti. Concorso inutile, costi pochi, ma soldi buttati!” (…) “mi chiedo come possa, il Sistema Sanitario Regionale, trovare il coraggio di far carico ai cittadini delle proprie deficienze anziché puntare sulle capacità di centinaia di dirigenti e di decine di consulenti, tutti profumatamente remunerati (alcuni a peso d’oro) proprio per capire i bisogni delle persone e risolvere i problemi della sanità e della organizzazione dei suoi servizi”. Torreggiani fa anche notare che da tempo propone ipotesi di risoluzione di alcuni casi in presenza di dirigenti e politici ma puntualmente rimangono completamente ignorate.
Nella nostra rubrica alla vigilia dello scorso Natale è stata pubblicata una inchiesta su due scottanti problematiche che riguardano le strutture sanitarie di Senigallia e della regione: le liste d’attesa per gli esami e l’esenzione dei ticket. Sono seguite naturalmente critiche ma anche delle proposte sensate come quella di estendere l’uso delle apparecchiature per gli esami prolungando gli orari anche in alcune ore notturne o di prima mattina e quella di abbassare drasticamente i prezzi delle prestazioni facendole pagare a tutti. Sembra alquanto strano che esattamente due mesi più tardi la direzione sanitaria decida di istituire un concorso di idee aperto a tutti i cittadini con tanto di premi in moneta. Di sicuro però possiamo dire che questa iniziativa che apparentemente sembrerebbe lodevole suona piuttosto anomala.
Come è stato già ribadito in diversi interventi non si spiega questa improvvisa apertura della dirigenza sanitaria locale all’opinione del cittadino. Perché se da un lato servono proposte, in verità proprio queste ultime non sono mai mancate, ma quelle avanzate sin d’ora sono rimaste puntualmente inascoltate.
E diventa emblematico allora pure il caso dell’anno scorso sulla nomina del primario di chirurgia. La città sollevata chiese chiarezza su alcuni punti, ma la vicenda cadde nel più profondo dimenticatoio senza alcuna delucidazione. Ora quella stessa cittadinanza verrebbe invitata a concorrere con idee proprie sul miglioramento della sanità locale.
Fanno riflettere pure le centinaia di incarichi, dirigenze, consulenze pagate profumatamente ad un mini-esercito di esperti, professionisti, tecnici che un bel giorno di sorpresa si ritrovano a chiedere la partecipazione del cittadino nelle scelte amministrative per mezzo di una lotteria.
E perché no, ci piacerebbe anche capire che fine abbia fatto pure il gruppo di studiosi contro le lunghe liste di attesa predisposto dalla direzione sanitaria e annunciato sulla stampa dall’Assessore Volpini nei mesi scorsi (cfr. stampa on-line del 28/10/2008 e nostra inchiesta con relativi commenti). E’ stato forse sciolto in previsione dell’arrivo delle soluzioni dal popolo??
Ma più di tutti stupisce la scelta dell’oggetto per la premiazione: il denaro. Di prima impressione snaturerebbe il senso dell’iniziativa rendendola alla stregua di un gioco da grattare in tabaccheria.
Intanto qualcosa di simile sembra che stia accadendo anche in altri settori.
L’Assessore Campanile nella recente assemblea pubblica del quartiere Cesanella avrebbe proposto una gara di opinioni per la risoluzione delle questioni sulla fantomatica area verde tanto discussa: “interverremo con un concorso di idee per decidere la miglior funzione del parco”.

A questo punto il cittadino può solo sperare che non diventi la moda senigalliese del 2009 e degli anni futuri: il popolo contento e “coglionato” dalle riffe istituzionali che amministra con proposte e premi e le dirigenze che attendono i lauti stipendi stravaccate sulle poltrone in pelle senza fatiche né responsabilità.