venerdì 24 aprile 2009

FUORI PROGRAMMA 4 - Dopo L’ultima spiaggia: novità, considerazioni, rettifiche.



La pubblicazione della nostra inchiesta L’ultima spiaggia ha suscitato numerosi interessamenti e considerazioni. Una Vacanza Dimenticabile è stata contattata dal Comune di Montemarciano attraverso l’attenta attività della sua Segreteria. Il Sindaco stesso si è reso disponibile ad una intervista ufficiale per poter fare alcune precisazioni ed approfondimenti.
Ecco allora le novità e le doverose rettifiche:
“La Regione Marche ha messo a disposizione un milione e settecentomila Euro a fronte dei due richiesti” – ha affermato il Professor Cingolani, Sindaco di Montemarciano – “per cui a breve partiranno i lavori”.
Si ma quali?? Chiediamo noi.
“C’è chi sostiene di spenderli per effettuare un semplice ripascimento. Noi riteniamo che dovrebbero essere spesi per farne opere di protezione definitive anche se i soldi sono pochi. Per cui l’ipotesi più probabile proposta dai tecnici della Regione è quella di rafforzare le scogliere soffolte del tratto antistante la passeggiata e farne altre due nuove ai lati”.
Ma l’erosione si è spostata a nord ad un passo da Marzocca. Se n’è accorto qualcuno Signor Sindaco?
“Lo sappiamo, ma – ci dice a malincuore – al momento gli enti preposti non riescono a valutare il problema né con progetti, né con stanziamenti economici”.
Insomma i soldi ci sono solo per salvare il tratto di spiaggia oramai anch’esso disastrato in zona sottopassaggio-Bananas-Naomi. Per la zona nord e la cosiddetta Marzocchetta ancora nulla da fare.
Poi il Professor Cingolani non rinuncia a togliersi anche qualche sassolino dalle scarpe (a forza di parlare di ghiaie…). Apprezza alcuni tratti della nostra inchiesta e li conferma.
“Da Senigallia devo dire che riceviamo l’aiuto ogni anno per spostare la ghiaia della spiaggia di Marina che il mare trascina a Marzocca (cfr.foto Marzocca reportage L’ultima spiaggia) ma non siamo mai riusciti a coinvolgere le amministrazioni per affrontare il problema insieme. E’ poi risaputo da sempre che Senigallia si oppone da tanti anni alla messa in opera delle scogliere sulla nostra spiaggia. Naturalmente in sede politica vince chi ha più potere, quindi non certo noi”. Stesso discorso vale per il Comune di Falconara e quelli limitrofi. “Ho scritto lettere a tutti i comuni del comprensorio, persino a quelli dell’entroterra da dove partono migliaia di bagnanti ogni stagione per la spiaggia di Marina e non ho ricevuto alcun interessamento”.
Nel frattempo siamo anche invitati al Consiglio Comunale aperto del 27 Marzo sulle soluzioni da apportare per la difesa e la ricostruzione della costa. E finalmente arriva il giorno. La sala del centro sociale di Marina questa volta è gremita di gente. Si contano oltre cento presenze. Ci sono tutti: i consiglieri, i tecnici della Regione, gli operatori, i cittadini conosciuti, quelli meno e molti giovani. C’è pure il noto scrittore senigalliese Leonardo Badioli e qualche personaggio falconarese. La serata si preannuncia già calda per via di un locale eccessivamente termoventilato. Ma non solo per questo. Nel trattare l’argomento l’ingegner Marzialetti della Regione Marche afferma che Marina è già protetta da scogliere anche se i risultati sono quelli che sono e Senigallia si mantiene proprio con l’usura della spiaggia casebruciatese. Continua poi a sostenere che la Regione in qualche modo ha già fatto la sua parte contribuendo dal 2005 alla protezione di ben quindici chilometri di costa marchigiana. Purtroppo però non tiene conto che sta argomentando ciò di fronte ad una cittadinanza di una località che non vede interventi sulla propria spiaggia da altre dieci anni. Intervengono poi alcuni consiglieri. Sbaffo si sofferma sulla urgente necessità di proteggere anche la parte nord con le relative abitazioni. Macchia invece punta sul solo ripascimento dell’arenile con ghiaia e invita gli operatori ad attrezzare i propri locali e a contribuire con le spese per i lavori di recupero. Immediate sono le repliche da parte della popolazione che questa volta si dimostra tutt’altro che dormiente. E la serata s’infuoca. I titolari dei bar danneggiati dalle ultime mareggiate lasciano la sala in un clima di profonda delusione. Un altro noto ristoratore attacca direttamente il Consigliere Macchia e scoppia la bagarre con dure espressioni incrociate fra i due. La seduta rischia di essere sospesa. Altri liberi cittadini intervengono esprimendo tutto il proprio scetticismo, la stanchezza, la rabbia. Fra questi c’è pure un noto paesano e dipendente comunale che senza mezzi termini parla di scandalo.
Poi in conclusione ancora una volta il sindaco tende a sottolineare le principali cause dell’effetto erosione sulla spiaggia di Marina: “Sono individuabili nella scarsità di ghiaie e materiali sabbiosi che arrivano al mare dal fiume Esino per effetto del disboscamento, dell’inaridimento e soprattutto degli scavi nel letto dello stesso. Da non sottovalutare per nulla però la funzione “tappo” della raffineria di petrolio che blocca il naturale spargimento delle sabbie fluviali lungo la costa dalla foce dell’Esino per opera delle correnti marine”. E proprio sulla raffineria Cingolani non usa mezzi termini: “Occorre riconoscere la responsabilità dell’Api in questi disastri e obbligarla a fare la sua parte anche con stanziamenti di fondi a risarcimento dei danni negli anni”.
Alcuni giorni dopo l’assemblea, la nostra rubrica intervista pure Marco Stecconi, titolare del bar Repubblica Libera di Bananas e maggior operatore colpito dai recenti danni, il quale, dopo una veloce presentazione entra subito nel nocciolo della questione parlando a briglie sciolte: “Dallo scorso Dicembre ho già speso oltre diecimila Euro di lavori per salvare il chiosco, naturalmente tutti di tasca mia. Questo già basterebbe per rendersi conto della situazione. Ora devo decidere se affrontare un’altra spesa di centocinquantamila Euro per far risorgere il locale. Una scelta che sarà presa comunque al buio considerata la totale assenza di intenzioni certe da parte degli amministratori sul futuro della nostra spiaggia”. E non usa mezzi termini attaccando tutti: “La Regione mi dice che devo adeguare il locale trasformandolo in palafitta, naturalmente sempre col mio portafoglio. Ma perché non parla mai di protezione seria e totale della spiaggia?? Continuo a pagare tasse, bollette e contributi per un locale che non può lavorare, quando molti altri nei comuni limitrofi stanno già aprendo. Senza parlare poi della perdita d’immagine che sto subendo. Lo stabilimento balneare a fianco del Bananas continua a pagare le dovute concessioni. Ma dove eserciterà la prossima stagione se non ha più l’arenile per piantare gli ombrelloni?? E se non bastasse chiudono pure il sottopassaggio per lavori. Se devo ricostruire il bar sarò costretto a far entrare ed uscire i camion delle imprese attraverso quello della Marzocchetta con ulteriore aggravio di costi a mio carico. E senza accesso, senza locali, senza arenile che lungomare è questo? Detto ciò concludo ricordando pure le parole del Consigliere Macchia che ha invitato noi operatori a contribuire finanziariamente alla protezione della parte nord della costa. Ma come si permette di venirci a chiedere soldi??
In sostanza di certo c’è solo che nei prossimi giorni inizieranno alcuni lavori ma non esiste di fatto un piano ben definito su come i quasi cinque km. di spiaggia di Marina di Montemarciano dovranno essere protetti d’ora in avanti e se lo saranno. Tutto rimane vago come sempre.
E a questo punto non può non risultare dubbioso anche il commovente appello finale fatto dall’ingegnere della Regione alla seduta: “Abbiate più fiducia nel nostro operato”.