sabato 30 aprile 2011

ATTO IX - Turismo all'avventuriera

Un’altra stagione turistica alle porte con dubbi sui programmi, sulle scelte, con scarsità di novità e organizzazione. Tra la certezza ferma dei festivals di rock’n’roll e compleanni di rotonde a mare, ci si domanda come viene presentata l’offerta senigalliese al mondo. Con lo strumento più semplice e potente che la modernità ci offre. In un contorno di discutibili dettagli.


Se Dio vorrà tra pochi giorni arriverà effettivamente il caldo e successivamente partirà una nuova stagione turistica in città. S’incomincerà a parlare sempre più, con l’avvicinarsi dell’estate, della Notte Bianca della Rotonda, del Caterraduno e del Summer Jamboree, come se fossero le uniche attrazioni dell’anno senigalliese. E infatti lo sono, a giudicare dall’attenzione di cui gode il festival americano anni cinquanta oramai in tutti i trecentosessantacinque giorni. Pena per chi non piace il genere. E pena per chi non piace nemmeno le altre proposte minori (scacchi, burattini, sport associazionistico, burraco, organo, corali, arte, prodotti tipici).
La solita mancanza di "contenitori pubblici leggeri" per il divertimento giovanile provoca il classico vuoto senigalliese che d’estate fa trasformare la città in un ospizio.
Da un lato manifestazioni specifiche, precise, fisse ed indiscutibili, imposte con la forza della legge "mangi la minestra o salti dalla finestra" e col sigillo di garanzia del successo certo o paventato tale. Dall’altro un’entità sempre più vaga, fittizia, fantasmagorica, fatta di incertezze, dubbi, indecisioni, mancanza di prospettive e di organizzazione, chiamata turismo.
L’assenza totale di progettualità e innovazione nel settore ricettivo oramai è largamente risaputa tanto che nemmeno si comprende come la città viene proposta al mondo con quello strumento assai potente che la modernità oggi ci offre: internet.
Il sito web ufficiale curato dal Comune non può certo definirsi entusiasmante, attraente, coinvolgente.
Il nome non è affatto immediato: www.senigalliaturismo.it. Una home-page sintetizzata al massimo e poco accattivante. Pagine scarse di contenuti, di testi, di immagini.
Di quasi un centinaio di foto caricate, una trentina sono dedicate alla Rotonda e ai suoi particolari, come se la città fosse rappresentata quasi solo da tale monumento e i suoi festeggiamenti; un’altra trentina ai personaggi illustri, le restanti piuttosto vaghe, alcune delle quali addirittura di carattere provinciale e regionale.
Per esempio manca ben celebrata la protagonista: la Spiaggia di Velluto.
Gli scatti catturati non le fanno onore assolutamente: un nonno e due nipoti che giocano sulla sabbia, due ragazze in pattini al molo, una partita a bocce e una pallacanestro, due fidanzatini in poltrona con l’aperitivo, una cena privata di amici sulla riva.
Ciò sembra avvisare che a Senigallia si possono praticare solo queste attività. Ed infatti è così, vista la risaputa mancanza d’innovazione degli operatori del settore e la povertà di collaborazioni con le amministrazioni.
Ma degli arenili, quelli per il quale un’intera giunta municipale, un consiglio comunale e qualche commissione si sforzano da un anno per cambiarne il piano di regolamentazione, le cui novità previste non sono chiare nemmeno agli addetti ai lavori, tre foto di cui una a fine stagione con gli ombrelloni tutti chiusi e un’altra con una ventina di sdraio sparpagliate disordinatamente sulla riva.
Mancano una valida raccolta di immagini dell’Hotel Bagni ed un paio di righe sulla sua storia, forse l’unico vero e serio monumento al turismo. Proprio perché fu la prima struttura a fondarlo in città. Ma a giudicare dal silenzio complessivo sulla decisione delle amministrazioni comunale e provinciale di smantellarlo, rende perfettamente l’idea del perché non è così importante da essere incluso fra gli orgogli di Senigallia. A ricordare il tempo che fu, giusto qualche frettolosa scansione di scarsa qualità di vecchi manifesti.
Sarebbe allora interessante immaginare come potrebbe essere concepita Rimini senza il suo Grand Hotel.
Sul tanto celebrato nuovo porto appena una foto piccina con sei barche in fila. Anche perché a tutt’oggi non ci sono incrementi tali di traffici e servizi da fotografare.
Fa riflettere poi su come sia potuto accadere che una istituzione ufficiale come il Comune di Senigallia si sia persa l’opportunità di acquisire il dominio web di Senigallia.it, prelevato recentemente da altri operatori commerciali che ne hanno fatto un portale di promozione cittadina e reclame pubblicitaria che non ha nulla a che fare con l’ufficialità istituzionale, ma i visitatori non lo sanno.
La vera sorpresa, per così dire, però è sul sito del Comune, in alto a destra.
Fino a qualche anno fa si presentava tradotto in ben cinque lingue straniere: inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo. Misteriosamente, da un po’ di tempo, ne sono scomparse quattro. Probabilmente mantenere qualche testo in più idiomi costava caro. Le alternative adesso sono due: o conosci l’italiano, o l’inglese…
Uno schiaffo culturale di non poco conto all’Unione Europea, quella stessa che spesso finanzia iniziative per far crescere città con opere ed eventi. Un benvenuto con tanto di cappello ai turisti stranieri che, guarda caso, da oltre un decennio latitano sulla Spiaggia di Velluto, come se ne fossero allergici.
E manco a farlo apposta, sugli altri siti internet non ufficiali, le traduzioni, almeno nelle principali lingue europee ci sono tutte.
Ma non c’è solo un evidente disinteresse istituzionale nel settore.
Da un veloce sondaggio sugli operatori risulterebbe in aumento il numero di alberghi stagionali che ritardano l’apertura ai primi di giugno.
Sull’aspetto occupazionale poi, buio totale. Il Centro per l’Impiego di Senigallia offriva nella prima metà di questo aprile ben due proposte di lavoro stagionale nel settore, in una città che vanta più di cinquecento attività estive tra alberghi, campeggi, ristoranti, stabilimenti balneari, bar, gelaterie, pizzerie. Paradossalmente, le offerte di lavoro nel turismo all’estero erano circa una settantina.
Singolare poi è il caso di una ragazza che, costretta quindi a mendicare presso ciascuna attività come da consuetudine locale quei tre mesi anche da lavapiatti, quando si è recata presso una delle maggiori strutture a quattro stelle, ha incontrato dall’esterno un bulldog inferocito libero dietro la porta scorrevole automatica e una figura umana tra i riflessi dei vetri che non si è preoccupata minimamente di interessarsi della visita o di spostare la bestia dall’uscio. E se fosse stata una eventuale cliente in tentativo di prenotare un soggiorno?
E nel comparto degli affitti stagionali, ancora una volta dopo decenni e decenni non si saprà con certezza quante persone verranno accolte negli ottomila appartamenti estivi disponibili e quanti introiti entreranno nelle casse del fisco per mezzo di questa attività.

Insomma, ci si accinge a trascorrere un’altra stagione turistica dove l’unica certezza sono quei tre-quattro eventi celebrati in aria di santità che fanno elevare i dati delle presenze per pochi giorni falsando le statistiche dell’intera stagione.
Tutto il resto è avventura. Come sempre.




Fonti:
-stampa locale
-www.senigalliaturismo.it
-www.senigallia.it
-www.istruzioneformazionelavoro.it
-Centro per l’Impiego e la Formazione di Senigallia
-indagini e interviste varie